Dal 16 al 24 novembre Perugia ospiterà l'evento al quale prenderanno parte 132 ospiti divisi in 63 eventi. "Questo non è un festival ,ma il suo superamento", dice l'organizzatore che sottolinea l'importanza di sinergie tra linguaggi e modalità espressive diversi
“Questo non è un festival, ma il suo superamento” – spiega il direttore di IMMaginario2.0 Alessandro Riccini Ricci che preferisce definirlo “il primo evento dell’era postberlusconiana” in un periodo politico e culturale di importante transizione del nostro paese. “Vogliamo avviare delle sinergie tra linguaggi e modalità espressive diversi – prosegue – e fare convergere chi verrà a Perugia e chi vorrà seguirci in remoto su progetti condivisi”. Un appuntamento “user generated content” che quest’anno metterà a confronto nuove idee nel corso dei tre laboratori IMMedialab per realizzare prodotti multimediali finiti entro la prossima edizione. Si tratta di “L’amore al tempo della crisi”, il racconto di passioni e sogni degli italiani realizzato con DOC3 RaiTre, poi “Cuore 2012” che, in collaborazione con Repubblica.it, intende creare un affresco collettivo della nostra società e infine “Inchiesta partecipata” per capire insieme al Fatto Quotidiano in che modo cambia l’inchiesta con l’avvento delle web tv. L’appuntamento è per il 19 novembre: insieme al direttore del sito Peter Gomez, discuteranno Luca De Biase, Angelo Guglielmi, Carlo Freccero, Loris Mazzetti, Annamaria Catricalà, Giulia Innocenzi e Enrico Ghezzi. Idee che verranno mostrate anche in itinere su ImmaginarioTv, il canale web per presentare online nuovi format in chiave partecipativa. I laboratori ambiscono a raggiungere mille partecipanti, “portatori sani di idee” che, in onore dei 150 anni dell’Unità d’Italia, diventeranno i “nuovi mille”.
“Dopo il 24 novembre i progetti saranno sviluppati dai redattori sparsi sul territorio nazionale che si coordineranno tramite una piattaforma web. Non siamo appiattiti sul futuro, vogliamo raccontare la transizione e il cambiamento”, puntualizza il direttore. Un modello creativo nuovo per dare spazio alla produzione indipendente e in proprio, fondata sull’idea di “azionariato diffuso” come sintesi della collaborazione dal basso. “Vogliamo raccontare anche come cambia lo scenario tv alla luce del successo di Servizio pubblico di Michele Santoro e indagare sulla tv di intrattenimento, uno dei grandi ‘morti’ che ha segnato la crisi del piccolo schermo”, conclude Riccini Ricci. L’innovazione corre sull’utopia del futuro. E sullo Sputnik 2.0.