Discutere di mafia e mostrare il volto dell’antimafia sono scelte che pagano. Se dati alla mano lo fanno sicuramente in termini culturali, altrettanto si può dire per quelli economico dato che, in controtendenza rispetto ai tagli, l’edizione 2011 di “Politicamente scorretto” si rafforza e la rassegna, al suo settimo anno di vita, arriva ad abbracciare 22 appuntamenti articolati su 10 giorni a partire da 19 novembre. Dunque, a 29 anni dall’introduzione dell’articolo 416 bis che delinea il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e a 25 dal 41 bis, il regime di carcere duro, parlare di criminalità organizzata tanto al sud quanto (e soprattutto) al nord, sembra dunque una carta vincente.
Un network di realtà per usare la cultura contro la mafia. Lo testimonia un accordo in via di sottoscrizione tra la Regione Emilia Romagna e Casalecchio di Reno, il comune che ospita fin dall’inizio la rassegna. Scopo: garantire alla manifestazione un pezzo del sostegno economico di cui ha bisogno per assicurarne le future edizioni. E l’assessore Paola Parenti, presidente di Casalecchio delle Culture, ci tiene a sottolineare che “Politicamente scorretto” è “una dieci giorni di alta civiltà” e che per trovare le risorse è “necessario fare rete con le realtà del territorio”.
Allora ecco riuniti Emilia Romagna Teatro Fondazione, il Mei (il meeting degli indipendenti), Città del Capo Radio Metropolitana, emittente cittadina che fa parte di Popolare Network, Avviso Pubblico, la rete di 200 enti locali per la formazione civile contro le mafie, Libera e Cooperare con Terra Libera, Melamangio, Concerta, Blogos e il Cineca, il consorzio interuniversitario che fornirà la tecnologia per la diretta streaming. E ancora UniboCultura patrocina la rassegna mentre i contributi provengono da Coop Adriatica, dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Unipolis.
Una rete quindi che si è presentata in conferenza stampa per rispondere soprattutto a un dato esemplificativo: al 1 ottobre 2011, in Italia erano stati sequestrati alle mafie 11.699 beni, di cui 1.121 (l’11% circa) al Nord Est e 107 in Emilia Romagna. Inoltre il 17% – pari a 250 – delle aziende confiscate si trovano nel Settentrione, con una percentuale più cospicua in Lombardia che in Calabria.
Alcuni dei linguaggi dell’antimafia: letteratura, musica, documentario e teatro. Per rendere più fruibili dati come questi, l’ingrediente adottato a Casalecchio di Reno è il ricorso a linguaggi diversi, da quello della letteratura noir (all’origine della rassegna) alla musica, dal giornalismo al faccia a faccia con i diretti protagonisti, che siano magistrati, vittime di mafia, operatori sociali o pubblici amministratori. “Così facendo abbiamo messo il dito nella piaga”, ha detto Carlo Lucarelli, lo scrittore e conduttore emiliano che da 6 anni è il testimonial e uno dei protagonisti della rassegna.
Varie le linee culturali su cui si muoverà la rassegna. Ci sono le serate di Politicamente Scorretto che ospiteranno tra gli altri Dario Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco di Pollica assassinato il 5 settembre 2010, e l’attore di Lodi Giulio Cavalli, finito sotto scorta dopo i suoi spettacoli sulle mafie al nord. E poi ancora il presidente onorario di Libera Nando Dalla Chiesa, Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano e la giornalista e parlamentare Flavia Perina. Tra i magistrati, i procuratori capi di Bologna Roberto Alfonso e di Torino Gian Carlo Caselli, i procuratori antimafia di Palermo Antonio Ingroia, di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e di Salerno Vincenzo Montemurro, il giudice del tribunale di Bologna Pasquale Liccardo e Giovanni Palombarini, già procuratore generale aggiunto presso la Cassazione.
Una parte della rassegna sarà dedicata a Libero Grassi, ucciso a Palermo il 29 agosto 1991, e a sua moglie Pina Maisano, che ha portato avanti l’impegno del marito ed è considerata a Casalecchio la madrina della manifestazione, avendola seguita fin dalla sua prima edizione. E proprio “Nel nome di Libero” si intitola il “Tributo in parole e musica” previsto per il 26 novembre. Sulle donne è invece incentrata la sezione più classica della rassegna, “La letteratura indaga i gialli della politica”, con le voci di Danila Comastri Montanari, Margherita Oggero, Marilù Oliva, Susanna Raule, Nicoletta Vallorani, Elisabetta Bucciarelli, Simona Mammano e Maria Gabriella Pompò. Nel confronto tra Emilia e Toscana sulla letteratura di genere parleranno gli scrittori Mario Spezi, Marco Vichi e Valerio Varesi con l’intervento di Ben Pastor. Per “Il futuro volta le spalle alle mafie” è invece previsto l’intervento di Enzo Ciconte, docente all’università Roma Tre di storia della criminalità organizzata, mentre il 25 novembre verrà proiettato il documentario “Il tesoro dei boss” di Aldo Zappalà.
Altra protagonista è la sezione “Musica contro le mafie 2011” con le band finaliste dell’omonimo concorso lanciato dal Mei e l’iniziativa “PoeticAntimafia”, che accoglie musicisti di Bologna e della provincia. A commento di questa parte del programma, Giordano Sangiorgi, organizzatore del Meeting degli indipendenti, ha detto che si tratta di “un termometro della gravità del fenomeno mafioso, termometro determinato alla partecipazione di moltissime band tanto dal sud che dal nord Italia. I ragazzi ci stanno lanciando un segnale”.
Occupazione e trasparenza: le risposte alle organizzazioni criminali. Si dice d’accordo Adriano Turrini, presidente del Coop Adriatica e reduce dalla firma di un accordo lo scorso giugno con la prefettura di Bologna per il controllo dei fornitori che fatturano al colosso della grande distribuzione cifre superiori agli 800 mila euro (per merci e appalti) e al milione (per i servizi). “La disoccupazione giovanile è un brodo di coltura per i fenomeni malavitosi”, ha affermato. “Le imprese”, ha aggiunto Turrini, “devono avere il coraggio di investire e creare occupazione”.
Per quanto riguarda lo storico di Politicamente Scorretto, dal 2005 al 2010 ha registrato 20 mila presenze, 298 ospiti e 102 appuntamenti. Vanno poi aggiunti i 23 mila bambini coinvolti in attività legate alla loro età (come il “Primo piatto della legalità” che si ripete anche quest’anno e che è affidato all’autrice e attrice teatrale Tiziana Di Masi, in tour con lo spettacolo “Mafie in pentola”). Inoltre ci sono i 74 mila accessi unici al sito politicamentescorretto.org (dove è stato pubblicato anche il programma completo della manifestazione). A valle di tutto questo, il trend in crescendo – ne sono certi gli organizzatori – verrà confermato anche quest’anno perché “è necessario costruire un presente culturalmente alto”, dice Enza Rando dell’ufficio di presidenza di Libera Nazionale. Che aggiunge: “La cultura disegna e fa l’antimafia perché dall’altra parte i boss e le cosche sono del tutto privi di strumenti intellettuali con cui rispondere”.