"C'è chi scende e c'è chi sale". L'europarlamentare tedesco alle stelle (sarà il prossimo presidente dell'Europarlamento), il Cavaliere alle stalle (premier dimissionario). Così, dopo il duello al Parlamento europeo del luglio 2003, l'ascesa politica del primo va di pari passo al tracollo rovinoso del secondo
La caduta del governo Berlusconi? “Un evento da celebrare”. Non usa mezzi termini Martin Schulz, leader tedesco del gruppo socialista-democratico (S&D) al Parlamento europeo sul cambio di governo italiano. “Le immagini hanno parlato chiaro su come il popolo italiano ha vissuto la caduta di Berlusconi”, ha precisato Schulz, che ha poi subito espresso il suo pieno sostegno all’ex commissario europeo Mario Monti “esperto economista e convinto europeista” con il quale “la fiducia nella politica italiana tornerà a crescere”.
Parole che non sorprendono visto che tra Schulz e Berlusconi non è mai corso buon sangue. Tutto è iniziato nel luglio del 2003 quando il leader socialista si beccò del “kapo” da Berlusconi in un celebre scontro al Parlamento europeo che a Bruxelles come a Strasburgo nessuno ha mai dimenticato. In quell’occasione Schulz si permise di criticare la Lega nord per le sue politiche “del tutto incompatibili con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” ed espresse la sua preoccupazione che “il virus del conflitto d’interessi di Berlusconi si espandesse anche a livello europeo”. Toccato sui nervi, Berlusconi rispose: “Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!”. A fianco di lui un Gianfranco Fini che sprofondava lentamente nella sedia. Questo fu il debutto del semestre italiano di Presidenza dell’Unione europea del governo Berlusconi. In un un’aula attonita, Berlusconi si giustificò dicendo di aver parlato “con ironia” ma si rifiutò di scusarsi con il deputato socialista.
Da allora la carriera politica di Schulz è stata in constante ascesa, soprattutto se si pensa che all’inizio era un semplice libraio. Prima è stato nominato leader del gruppo europeo dei socialisti (che ha cambiato nome in “socialisti e democratici” nel giugno 2009 proprio per ospitare il Pd italiano) e dal gennaio 2012, con ogni probabilità, sarà eletto a presidente del Parlamento europeo al posto dell’uscente Jerzy Buzek, polacco e popolare. Proprio per questo gli avversari politici di Schulz lo hanno spesso definito “la creazione politica più azzeccata di Berlusconi”. Sarà vero? Sta di fatto che l’ascesa del tedesco è andata di pari passo con il progressivo declino dell’ex premier italiano culminato nella fragrante dissoluzione del suo governo lo scorso weekend. Insomma, come recita il detto popolare, “nella vita c’è chi scene e c’è chi sale”, e Schulz sta sicuramente dalla parte in ascesa.