Dopo una lunga trattativa la band inglese sarà nel capoluogo emiliano dopo i concerti di Roma e Firenze
Mettiamola così: in termini di rock non avevamo dubbi. Eccolo allora l’assessore alla cultura del comune di Bologna, Alberto Ronchi, gongolare come un fanciullo. Contento lui che gli è riuscito il botto: il 3 luglio 2012 i Radiohead suoneranno in Piazza Maggiore a Bologna e le prevendite online sono già aperte per la modica cifra di 50 euro.
Un po’ come nel caso di Paul McCartney, la lunga trattativa (due “canali” diversi, sia chiaro, uno più istituzionale per i Radiohead, uno più privato per McCartney, n.d.r.) è andata a buon fine. Infatti l’ex Beatles tra pochi giorni inizierà il suo tour proprio dal capoluogo emiliano e l’esclusività del suo concertone rischia di sovrastare un pochino quella del quintetto dell’Oxfordshire. Perchè mentre McCartney farà ripartire un tour mondiale da Bologna e il giorno dopo suonerà a Milano; Bologna per i Radiohead sarà solo la terza tappa dopo Roma e Firenze, e prima di Codroipo (Udine).
I motivi della scelta dell’Italia come nazione di partenza del nuovo tour estivo (prima data il 30 giugno, appunto, a Roma all’ippodromo Capannelle) sono meramente estetici. Già a Milano cinque anni fa con due serata stracolme, i Radiohead avevano dichiarato il loro amore per l’armonica bellezza delle piazze e dei gli spazi urbani italiani, tanto che Piazza Maggiore era nel loro mirino da tempo.
“Mi preme far presente agli affezionati del Cinema in Piazza che possono dormire sonni tranquilli”, ha spiegato l’assessore Ronchi, “dato che il concerto non sostituirà la rassegna estiva di proiezioni. Cineteca è stata disponibile a prevedere una breve interruzione nella programmazione per rendere possibile lo smontaggio dello schermo e l’allestimento del palco”.
“Inoltre il 3 luglio 2012 sarà una data importante per la storia culturale della città – prosegue il neoassessore – e speriamo che rimanga impressa nelle menti dei bolognesi quanto l’1 giugno del 1980 quando Piazza Maggiore ospitò i Clash: se ne parla ancora tanto di quel concerto, ma sempre con un velo di nostalgia, quasi identificasse un passato felice e lontano. Ecco, ci siamo intestarditi a portare avanti una trattativa estenuante per fissare a Bologna una delle date del tour dei Radiohead con un obiettivo ben preciso: far sì che la band di OK Computer possa venire qui e scacciare a colpi di decibel quel senso di rimpianto per gli anni che furono”.
In 8 album e quasi 20 anni di carriera i Radiohead hanno fuso il rock alternativo all’art rock, l’elettronica al punk, il pop alla psichedelia, diventando una delle band più influenti – per critici, musicisti e pubblico – degli ultimi decenni. Grazie a ritmi elettronici, alla particolare voce di Thom Yorke e a testi visionari, la band inglese ha messo in musica il desiderio di fuga, la necessità di perdere sé stessi, l’alienazione e la spersonalizzazione causati dalla tecnologia e dalle convenzioni della società contemporanea.
Ma i Radiohead, pur rimanendo dei sognatori, non hanno mai perso di vista la realtà, producendo testi politici e schierandosi spesso apertamente e personalmente dalla parte di chi protesta. Allergici alle regole del mercato e del marketing musicale, la band ha fatto spesso scelte anticommerciali, imponendo brusche variazioni ad un sound già carico di dettagli sperimentali: questo non gli ha impedito però di vendere più di 25 milioni di dischi.
Thom Yorke (voce), Jonny Greenwood ,Ed O’ Brien (chitarre), Colin Greenwood (basso), e Phil Selway (batteria) debuttano sotto il nome di Radiohead nel 1993 con l’album Pablo Honey, che, trascinato dal singolo Creep, ottiene un buon successo commerciale. Ma è nel 1997, con l’uscita di Ok Computer, che i Radiohead raggiungono la fama internazionale, debuttando direttamente in testa alle classifiche nel Regno Unito.
Diventati vere e proprie star della musica mondiale, i Radiohead spiazzano il pubblico registrando contemporaneamente e pubblicando a breve distanza due album speculari come Kid A (2000) e Amnesiac (2001): disco difficile e duro il primo, più accessibile e melodico il secondo. Dopo Hail to the Thief (2003), nel 2007 è la volta di In Rainbows, con il quale i Radiohead causano un vero e proprio terremoto nel mercato musicale.
Il loro settimo lavoro di studio viene infatti pubblicato quasi all’improvviso con un comunicato sul sito e distribuito con l’innovativa formula “pay as you like”: ognuno è libero di scaricare il disco pagando quanto ritiene più opportuno, anche nulla.
La sfida del gruppo al mercato musicale continua anche con The King of Limbs (2010) rilasciato dapprima solo digitalmente e poi sotto forma di disco fisico. A quest’ultimo segue, qualche mese dopo, la versione remix “TKOL RMX 123456”, pubblicata prima solo in vinile, e poi in digitale, e lanciata dalla band inglese con un evento in streaming mondiale.
Maggiori informazioni sui prezzi dei biglietti su www.vivoconcerti.com o direttamente sul sito della band www.radiohead.com