Un Paese “spaventato” e che “vede nero” sulla situazione economica. è questa l’Italia che il governo Monti ha appena ereditato secondo i dati dell’ottava indagine sulla crisi dell’Osservatorio Confesercenti-Ispo, conclusasi poco prima delle dimissioni dell’esecutivo Berlusconi. La fotografia che esce dal sondaggio è di un Paese che sta perdendo la speranza: per il 2012 solo un italiano su cinque (il 19%) intravede una ripresa economica, mentre uno su tre vede addirittura rischi di peggioramento. E il 49% degli italiani pensa che la situazione economica del proprio nucleo familiare peggiorerà nel corso del prossimo anno. Per questo, secondo Confesercenti, il messaggio al nuovo Governo è “quello di fare presto. Servono risposte urgenti per tornare a crescere, rilanciando le imprese per creare lavoro e per far ripartire i consumi”.
L’Italia, si legge nel rapporto, “vive con grande preoccupazione le difficoltà economiche attuali e guarda con pessimismo al futuro. Da giugno a oggi, balza dal 57% al 71% la quota di italiani assolutamente convinta che il peggio non sia passato”. La stragrande maggioranza degli intervistati (96%) non pensa che la crisi stia finendo.
Inoltre, a preoccupare di più è il posto di lavoro: quattro italiani su dieci (42%) sono molto preoccupati per il proprio lavoro, secondo l’osservatorio. La percentuale era del 27% a giugno. Il 42% è abbastanza in apprensione e il 16% solo un po’. I più giovani sono anche i più spaventati, con il 95% degli studenti che ha timori per il mercato del lavoro e l’84% degli under 24.
Secondo l’indagine, sono le piccole aziende a soffrire di più: per 8 italiani su 10 (81%) la “crisi ha messo in ginocchio le aziende di piccole dimensioni più di quelle grandi”. Significativamente, il timore è più alto 86%, nel Nord-Est. A livello nazionale, sono più che convinti della crisi della piccola impresa il 38% degli intervistati e abbastanza convinti il 43%. E sono appena il 2% gli italiani che si dicono “poco preoccupati” per la situazione economica dell’Italia.