Criticata, elogiata, ritirata, censurata, ma soprattutto cliccata. La campagna Unhate (non odiare) di Benetton, forte dei suoi echi da Wind of Change, Berlino 1989, può non piacere, ma di certo ha colpito nel segno e ha riportato alla ribalta mondiale il marchio di Ponzano Veneto. “Patetica”; “roba da scuola dei dilettanti d’arte di Treviso”; “troppo facile insultare così” commentava acido Oliviero Toscani ieri a Repubblica (la campagna è realizzata da Fabrica).
Ma sul web è un’altra storia. Migliaia e migliaia di utenti Facebook continuano a scegliere i baci proibiti come foto del profilo; la campagna conta già 20 mila condivisioni e si registra grande partecipazione nella sezione Kiss Wall di unhate.benetton.com. “La profonda e umana idea di tolleranza riassume i principi ispiratori della campagna” viene spiegato sul sito, dove è anche presente un bel video del regista francese Laurent Chanez. Il tutto è stato anche occasione di lancio per una fondazione che ha “l’obiettivo di contrastare la cultura dell’odio promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui”. Quanto meno dal punto di vista della comunicazione 2.0, un bel colpo.
Il Vaticano è riuscito a far ritirare la foto con il Papa (che naturalmente online si trova in ogni dove); la Casa Bianca e la Moschea del Cairo hanno espresso severe critiche; la Cina – che come si sa non va troppo per il sottile – ha bellamente oscurato il bacio in bocca tra il suo presidente Hu Jintao e Barack Obama: l’immagine è di fatto sparita dal web del colosso asiatico, severamente controllato dal governo.
Tanta la ribalta, che sono partite inevitabili parodie. Ne segnaliamo alcune realizzate dai creativi di Frankezze.it e dedicate al nuovo clima di concordia nazionale. Chissà se i Letta e gli altri gradiranno.
Il Fatto Quotidiano, 19 novembre 2011