La prima Repubblica (1948-1992) è stata caratterizzata dalla centralità della Democrazia Cristiana e dalla teoria dei due o più forni. La seconda Repubblica (1992 – 2011) è stata caratterizzata dalla falsa alternanza fra “sinistra” autolesionista e destra godereccia. La terza Repubblica si apre, con il governo Monti, all’insegna della diretta assunzione di responsabilità di governo da parte dei tecnici. Ma si può dubitare che si tratti davvero di una svolta. Già in precedenza, infatti, Amato e Ciampi avevano inaugurato la fase post-democristiana della storia politica italiana (1992), mentre Dini (1995)aveva gestito la situazione di crisi successiva al primo breve Berlusconi
Mai come ora, tuttavia, è stato così forte il taglio “tecnico” del governo. Beninteso, sul piano dello stile la differenza con l’ultimo Berlusconi è abissale. Ma lo stile non è tutto. Conta anche la sostanza. E da questo punto di vista il piano delle forze dominanti è chiaro. Dare respiro alla destra e preparare le condizioni per l’avvento di uno schieramento “moderato” da Casini a Berlusconi. O anche, praticare la macelleria sociale sotto le vesti immacolate (?) del governo “tecnico” di Monti, in modo tale da consentire a Berlusconi di rifarsi una verginità come difensore del popolo dalle odiate imposte, alla Lega di riaccreditarsi come unica opposizione e quindi alla destra nel suo complesso di recuperare lo svantaggio nei sondaggi.
Il giochino non è nuovo. Ma mai era stato praticato in modo così spudorato. E stavolta senza neanche passare per una verifica elettorale, che vorrebbero fare solo a macelleria praticata. Era del resto evidente che Berlusconi, infiacchito da scandali e scaldaletti, non avesse più l’energia per portare l’attacco ai ceti subalterni che, nell’ottica di lorsignori, costituisce la sostanza dell’operazione di “risanamento” economico da svolgere applicando alla lettera i dettami delle istituzioni finanziarie europee e internazionali.
Avanti tutta, quindi, con le politiche di distruzione della scuola pubblica, di disintegrazione della forza operaia, mentre di patrimoniale neanche si parla, e il nuovo ministro dell’ambiente, Clini, non si perita di rilanciare il ricorso al nucleare.
Verrebbe voglia di applaudirli, per quanto sanno essere spregiudicati e per la chiarezza estrema di idee che li contraddistingue. L’obiettivo è cristallino: far pagare ancora una volta la crisi al 99% della società per garantire privilegi e poteri del restante 1%.
Sono bravi, certo, ma anche fortunati. Hanno infatti a che fare con “un’opposizione”, ora sussunta con sua grande beatitudine nella sacra alleanza nazionale, composta da personaggi assolutamente incapaci di rappresentare un’alternativa allo schifo imperante.
E’ quindi sull’alternativa che occorre ora lavorare. Per preparare l’avvento di una quarta Repubblica, che sia fondata su alcuni principi: democrazia partecipativa, equità sociale effettiva, difesa dei beni comuni, difesa dei servizi pubblici, politica estera di pace e cooperazione internazionale, ridimensionamento del ruolo dei partiti, con una nuova stagione di lotta a Tangentopoli che non guardi davvero in faccia a nessuno, e dei poteri finanziari.
Aria fritta, dirà qualche con/cretino… Ma sono questioni all’ordine del giorno su scala planetaria. Superata finalmente, speriamo, l’avvilente parentesi berlusconiana, il governo Monti ha perlomeno il merito di rimettere il nostro Paese in sincronia con il dibattito in corso a livello globale. Non più olgettine, Noemi o Ruby. Si parli, finalmente, di politica. Gli studenti hanno cominciato con le grandi manifestazioni di mercoledì…
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Politica - 19 Novembre 2011
Un’alternativa per la quarta Repubblica
La prima Repubblica (1948-1992) è stata caratterizzata dalla centralità della Democrazia Cristiana e dalla teoria dei due o più forni. La seconda Repubblica (1992 – 2011) è stata caratterizzata dalla falsa alternanza fra “sinistra” autolesionista e destra godereccia. La terza Repubblica si apre, con il governo Monti, all’insegna della diretta assunzione di responsabilità di governo da parte dei tecnici. Ma si può dubitare che si tratti davvero di una svolta. Già in precedenza, infatti, Amato e Ciampi avevano inaugurato la fase post-democristiana della storia politica italiana (1992), mentre Dini (1995)aveva gestito la situazione di crisi successiva al primo breve Berlusconi
Mai come ora, tuttavia, è stato così forte il taglio “tecnico” del governo. Beninteso, sul piano dello stile la differenza con l’ultimo Berlusconi è abissale. Ma lo stile non è tutto. Conta anche la sostanza. E da questo punto di vista il piano delle forze dominanti è chiaro. Dare respiro alla destra e preparare le condizioni per l’avvento di uno schieramento “moderato” da Casini a Berlusconi. O anche, praticare la macelleria sociale sotto le vesti immacolate (?) del governo “tecnico” di Monti, in modo tale da consentire a Berlusconi di rifarsi una verginità come difensore del popolo dalle odiate imposte, alla Lega di riaccreditarsi come unica opposizione e quindi alla destra nel suo complesso di recuperare lo svantaggio nei sondaggi.
Il giochino non è nuovo. Ma mai era stato praticato in modo così spudorato. E stavolta senza neanche passare per una verifica elettorale, che vorrebbero fare solo a macelleria praticata. Era del resto evidente che Berlusconi, infiacchito da scandali e scaldaletti, non avesse più l’energia per portare l’attacco ai ceti subalterni che, nell’ottica di lorsignori, costituisce la sostanza dell’operazione di “risanamento” economico da svolgere applicando alla lettera i dettami delle istituzioni finanziarie europee e internazionali.
Avanti tutta, quindi, con le politiche di distruzione della scuola pubblica, di disintegrazione della forza operaia, mentre di patrimoniale neanche si parla, e il nuovo ministro dell’ambiente, Clini, non si perita di rilanciare il ricorso al nucleare.
Verrebbe voglia di applaudirli, per quanto sanno essere spregiudicati e per la chiarezza estrema di idee che li contraddistingue. L’obiettivo è cristallino: far pagare ancora una volta la crisi al 99% della società per garantire privilegi e poteri del restante 1%.
Sono bravi, certo, ma anche fortunati. Hanno infatti a che fare con “un’opposizione”, ora sussunta con sua grande beatitudine nella sacra alleanza nazionale, composta da personaggi assolutamente incapaci di rappresentare un’alternativa allo schifo imperante.
E’ quindi sull’alternativa che occorre ora lavorare. Per preparare l’avvento di una quarta Repubblica, che sia fondata su alcuni principi: democrazia partecipativa, equità sociale effettiva, difesa dei beni comuni, difesa dei servizi pubblici, politica estera di pace e cooperazione internazionale, ridimensionamento del ruolo dei partiti, con una nuova stagione di lotta a Tangentopoli che non guardi davvero in faccia a nessuno, e dei poteri finanziari.
Aria fritta, dirà qualche con/cretino… Ma sono questioni all’ordine del giorno su scala planetaria. Superata finalmente, speriamo, l’avvilente parentesi berlusconiana, il governo Monti ha perlomeno il merito di rimettere il nostro Paese in sincronia con il dibattito in corso a livello globale. Non più olgettine, Noemi o Ruby. Si parli, finalmente, di politica. Gli studenti hanno cominciato con le grandi manifestazioni di mercoledì…
Articolo Precedente
Monti, il marchese del Grillo in loden
Articolo Successivo
Il Terzo Polo rilancia i tagli alla politica
Fini e Casini: “Basta vitalizi agli ex deputati”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Zelensky avvisa: “Nessun tavolo di pace senza di noi”. Trump fa da garante: “Kiev ci sarà. E credo a Putin”. L’Ue tagliata fuori. La Russia: “Ne parlino con gli Usa”
Media & Regime
Il garante vuole imbavagliare il Fatto per ‘Fratelli di chat’: “Troppi virgolettati, pronti provvedimenti”
FQ Magazine
Sanremo: Ariston in piedi per Olly che piange, Katia Follesa show. I Duran Duran scatenati, la finale dei Giovani – LA SERATA | I voti ai look
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".