Scambi di mazzette, corruzione, concussione, appalti truccati. Nell’arco di 5 mesi Parma è diventata capitale del malaffare, con assessori in manette, sindaco dimissionario e commissario in Comune. E proprio oggi arriva la notizia di altri arresti: due dirigenti pubblici, direttore tecnico e responsabile finanziario della holding comunale Stt, accusati di concussione e finiti nel mirino del Nucleo di polizia tributaria di Parma.
E così, mentre i cittadini erano impegnati a fare i conti con la crisi che non li riusciva a far arrivare a fine mese, due dirigenti di un’istituzione pubblica, oltre al loro stipendio regolare, attestato intorno ai 140mila euro l’anno, sarebbero riusciti a intascare mazzette da decine di migliaia di euro.
Nel mirino degli inquirenti è finito soprattutto l’appalto legato al Wcc, welfare comunity center, opera mai realizzata dal Comune per mancanza di garanzie economiche, ma che avrebbe previsto un investimento di oltre 100 milioni di euro. In via Budellungo, infatti, si sarebbero dovuti realizzare 300 alloggi per anziani, circondati da asili, scuole, strutture sportive, realizzate attraverso il sistema del project financing: il privato investiva mettendo il capitale per la realizzazione delle opere in cambio della loro gestione per 30 anni. Tutto è poi tramontato, ancora prima della caduta del sindaco Pietro Vignali. Ma da quanto emerge dalle indagini i due dirigenti avevano già preso accordi per favorire alcune aziende negli appalti.
La trama della corruzione parmigiana, quindi, si infittisce ancora di più: dopo gli arresti di Green money (11 persone, tra cui 4 dirigenti pubblici e il comandante della polizia municipale di Parma), Easy Money (un assessore comunale e un dirigente pubblico, oltre a due imprenditori), arriva anche questa tegola per il già dissestato Comune di Parma.
Il commissario Mario Ciclosi, appena giunto a Parma questo weekend per sostituire la neoministra Anna Maria Cancellieri, si troverà una bella patata bollente in mano. Stt è forse la rovina più grande per il Comune di Parma: oltre ai milioni di debiti contratti per finanziare opere pubbliche, ora tra l’altro bloccate facendo diventare Parma un eterno cantiere, è coinvolta in più indagini, tra cui quella che vede indagato anche il suo ex presidente, Andrea Costa, accusato come responsabile personalmente per l’eccessivo indebitamento contratto.
E pensare che il film che proprio Stt aveva finanziato con soldi pubblici, per rilanciare l’immagine di Parma in Italia dopo il caso Bonsu, si intitolava Baciato dalla fortuna. Non è certo questo il caso per Parma, che a quanto pare si poggiava su un sistema di corruzione molto più profonda e diffusa di quanto sembrava solo 5 mesi fa, nonostante i primi arresti di dirigenti di Comune e Iren per la manutenzione del verde pubblico.