La notizia, rilanciata dal sito Consequenceofsound.net e da molta stampa specialistica britannica e americana, viene presa con qualche prudenza, per quanto già diverse testate specializzate la diano per buona. I due brani si intitolano Everybody knows e Girl (In the purple dress), hanno il suono di registrazioni amatoriali e mostrano uno scorcio di carriera del gruppo rock dell’Oxfordshire. Una carriera che nel futuro si sarebbe rivelata sfolgorante e che, oltre al boom di vendite per la tappa tricolore, proprio oggi ha previsto anche il lancio sul sito web dei Radiohead di tre remix tratti dall’album The king of limbs.
Tornando alla questione prevendite, dopo la prima gettata andata a ruba il giorno dell’annuncio ufficiale del concerto sul crescentone, e dopo la giornata di oggi, la prevendita inizierà giovedì 24 dalle ore 11 attraverso i regolari negozi autorizzati, alla modica cifra di 50 euro.
Inevitabile che si attenda un sold out bruciante, segno tangibile che faccia da supporto all’urgenza con cui dal Comune di Bologna ci si è messi al lavoro per ottenere che la band dell’Oxfordshire conficcasse una bandierina del suo prossimo tour, dopo Roma e Firenze, anche nel capoluogo emiliano.
E se per molti l’evento è già materia imperdibile, cominciano a filtrare mugugni che riguardano sia la collocazione della data bolognese, non più esclusiva italiana ma infilata tra quattro prestigiose sedi geografiche, sia sulla spesa montata attorno al concerto.
L’assessore alla cultura del comune di Bologna, Alberto Ronchi, ha già assicurato che le istituzioni hanno contribuito offrendo la “splendida cornice” di Piazza Maggiore e aiutando nelle spese logistiche. Mentre è in corso una ricerca di sponsor privati per raccogliere 100mila euro.
Discorso e cifra differente occorrevano invece per portare Ben Harper il 31 dicembre 2011 in piazza: 500mila euro. Trattativa fin troppo onerosa per un Comune che non ha ancora bene in mente se ci saranno i 100mila euro per organizzare la tradizionale messa in scena di un parco vecchione da bruciacchiare per gettarsi alle spalle l’annus horribilis 2011.