Il rettore Tomasi: "La situazione è diventata insostenibile. Ingegneria è una delle prime facoltà a rischiare"
L’Università di Modena e Reggio Emilia inaugura il nuovo anno accademico con non poche difficoltà. La cerimonia nella sede di Reggio Emilia, è stata aperta dal discorso del rettore Aldo Tomasi, che ha espresso profondi dubbi per il futuro dell’offerta formativa dell’Ateneo, a causa dei tagli imposti dalla riforma Gelmini. Nel discorso, il rettore ha mostrato la sua preoccupazione sulle previsioni relative alla dotazione del Fondo di Finanziamento Operativo, che vedrà un calo significativo nei prossimi anni. Ciò vuol dire che Unimore avrà meno entrate, quindi meno corsi, quindi meno studenti.
L’Università di Modena e Reggio Emilia è il miglior Ateneo in termini di occupazione post-laurea, a dirlo è l’ultima indagine di Almalaurea, dalla quale è emerso che la maggior parte dei laureati Unimore riesce a trovare lavoro dopo gli studi. Tomasi ha comunque garantito che l’impegno dell’Università resterà comunque alto. “Il problema è dato dal fatto che non c’è stata una valutazione approfondita sulla ripartizione dei tagli universitari. Oggi Unimore riesce a mantenere ancora il suo equilibrio economico, ma se la situazione continua così, fra due o tre anni c’è il rischio di dover eliminare corsi di laurea con un numero considerevole di iscritti, come potrebbe essere ad esempio per la facoltà di Ingegneria”.
La preoccupazione del rettore va soprattutto verso quella generazione di giovani che l’università sta perdendo: “Da anni ormai il blocco del turn over sta allontanando schiere di giovani che vorrebbero cimentarsi in un ambiente così stimolante, formativo, gratificante, come quello universitario. Molti, troppi di questi giovani, essenziali per il Paese, sono ormai persi. Mi auguro veramente che tutti, tutti comprendano quanto gravi saranno le conseguenze per il futuro di questo Paese e, compatibilmente con le risorse, si dia priorità ad una politica di impiego dei giovani.”
di Federica Fiorillo