“La maggioranza dei senatori del Pd ha sostenuto il mio progetto di legge. Dire che rappresentiamo il 2% nel partito è offensivo”. Questa la risposta del senatore Pd Pietro Ichino al collega Stefano Fassina, responsabile per l’economia nel partito di Bersani. Il tema della riforma del mercato del lavoro, uno dei punti salienti che dovrà affrontare il governo di Mario Monti, continua a dividere gli esponenti del centro sinistra. “Il Pd dovrà confrontarsi con una proposta che è parte del programma di Monti”, ha detto Ichino, che rilancia la sua riforma: “La flexicurity porterà maggiori investimenti stranieri, che garantiranno più posti di lavoro e meglio retribuiti”. Conta su 300mila nuovi posti di lavoro il giuslavorista milanese, “ma la contrattazione va decentralizzata. Il nostro sistema produttivo deve poter contrattare a 360 gradi”. Da ultimo, un commento sulla partenza a rilento del nuovo esecutivo: “Dobbiamo abituarci a una politica con meno fumo e più arrosto”, sostiene Ichino, “ma riforme così non si fanno in due giorni”. di Franz Baraggino
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Ichino: “Da Fassina forzature, contrattazione aziendale fondamentale”
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