L'assessore alla Cultura critica la gestione compiuta sulla fiera internazionale del 2015 e boccia le scelte compiute sul Museo d'Arte Contemporanea. Il primo cittadino lo riprende, mentre Salvini si schiera con lui e attacca l'alleato Formigoni
L’Expo di Milano torna a spaccare la giunta. Con Stefano Boeri che critica le scelte compiute, il sindaco Giuliano Pisapia che prende le distanze dall’assessore alla cultura ed Expo e bolla le sue dichiarazioni come “problematiche personali”, mentre il leghista Matteo Salvini prende le parti dell’archistar e si scaglia contro l’alleato Roberto Formigoni.
Tutto è cominciato al mattino. In un’intervista a Radio Popolare, Boeri ha fortemente criticato la gestione della fiera internazionale: “Non può essere questo il modo in cui si governa un evento come Expo, c’è un squilibrio assolutamente sbagliato tra i ruoli dei diversi soggetti”. Per Boeri, Regione Lombardia e il suo presidente Roberto Formigoni avrebbero privato Milano della maggior parte dei propri compiti, lasciando di fatto in carico all’amministrazione comunale solo la vigilanza sulla realizzazione delle opere. Una situazione che per l’assessore nasce dall’anomalia del doppio commissario a Expo, con il ruolo di Formigoni che avrebbe gradualmente oscurato quello di Pisapia. “Ho sollevato il problema in giunta e continuerò a farlo – ha aggiunto Boeri – le esposizioni universali sono sempre state eventi promosse e governate dalle città. E’ lo statuto di Expo a prevederlo. Io credo che dobbiamo rivendicare che siano il comune di Milano e i suoi cittadini ad avere la guida politica e delle procedure”. Boeri ha bacchettato il primo cittadino anche sul Museo d’arte Contemporanea (Mac) che sorgerà nel quartiere CityLife.
Le esternazioni di Boeri non sono piaciute a Pisapia. Il sindaco ha quindi replicato, con una nota, prendendo le distanze dalle uscite del suo assessore e derubricandole a “problematiche personali e non politiche”. Pisapia inizia con l’affrontare l’attacco di Boeri al Mac, definendo quelle del suo esponente di Giunta “valutazioni personali mai discusse in Giunta” e “non condivisibili nel merito, anche con riferimento al supposto trasferimento presso l’area ex Ansaldo”. Tanto che, prosegue, “comprendo le ragioni delle numerose proteste che in queste ore sto ricevendo da tante associazioni e singoli cittadini che, giustamente, chiedono il rispetto del programma elettorale del sindaco, sottoscritto e condiviso da tutti i candidati e da tutte le forze politiche della coalizione”. Il secondo affondo, il sindaco lo riserva a Expo. “Quanto invece alla questione relativa al ruolo di Milano nella preparazione di Expo 2015 – spiega Pisapia -, la Giunta non ha evidenziato alcun problema, ragione per la quale le affermazioni dell’assessore Boeri sono da considerarsi evidentemente originate da problematiche personali e non politiche”. Anzi, per il sindaco invece “è evidente a tutti che, dopo anni di litigi e incertezze, il rilancio del progetto Expo, anche per il periodo successivo all’Esposizione, si è realizzato proprio grazie al ruolo da protagonista assunto dalla nostra città con la nuova amministrazione, come riconosciuto anche dal Bie”.
In difesa dell’assessore è accorso, a sorpresa, la Lega Nord. “Ha ragione Boeri, Formigoni non può fare tutto da solo”, ha detto il capogruppo leghista in Consiglio comunale, Matteo Salvini, che attacca così l’alleato del Carroccio al Pirellone. “Formigoni non può fare e disfare come vuole su Expo, mentre il Comune resta a guardare”. In generale poi, sul botta e risposta tra assessore e Pisapia su Expo e sul Museo d’Arte Contemporanea, l’esponente leghista si accoda al Pdl nel criticare le “liti in Giunta” a Palazzo Marino, sentenziando come “la sinistra sia sempre più nel caos e a pagarne il conto siano i ‘sudditi milanesi”.