Capisci che il tuo paese non gode del prestigio internazionale che ti aspetti quando ti prende per i fondelli anche il pescivendolo del mercato di Cork (Irlanda).
Il mio amico Antonio aveva proprio voglia di una bella scorpacciata di crostacei. Ha già scoperto che non è vero che “fuori dall’Italia si mangia male”. Nonostante venga come me dalla Sicilia, è già la quarta volta che mi porta al mercato a comprare orate, sgombri, gamberi o salmone: qui la roba è più buona, grande, fresca ed economica che da noi, che ci facciamo belli perché abbiamo il sole, il mare e il cielo terso. Mi avvicino al banco del pesce e adocchio i gamberoni giganti che fanno bella mostra di sé nella vasca colma di ghiaccio.
Accanto al banco spicca una bella foto del proprietario con accanto la Regina Elisabetta II, ostentata con orgoglio da quando la sovrana inglese è venuta in visita al mercato e si è fermata al suo bancone. Da allora lo chiamano il “pesciaro della Regina” (Queen’s Fishmonger) e anche di questo sembra molto orgoglioso.
Inesorabilmente, il pescivendolo capisce dal mio accento che non siamo irlandesi. Gli dico che siamo italiani ed è allora che si compie la frittata!
Il pescivendolo dice “Italy!” e si mette a ridere: non a ghignare, proprio a sganasciarsi, come se avessi detto una barzelletta, di quelle proprio esilaranti. Ci resto malissimo: in genere la compostezza british permetteva agli Irlandesi al massimo di arrivare al sogghigno malefico o al compassato sarcasmo. Non mi avevano mai riso in faccia prima, soprattutto per il fatto di essere italiano.
Il pescivendolo continua con una trafila di “Bunga Bunga” e “Berlusconi” e io cerco di arginare quell’umorismo che diventa sempre più fastidioso (per me, lui invece si diverte un mondo!). “Berlusconi is gone”, gli dico, Berlusconi se n’è andato. E insisto un bel po’, mentre quello continua a gongolare. Alla fine pare che capisca.
“No more Berlusconi?” mi chiede, incredulo, condiscendente e forse anche un po’ deluso. “No more Bunga Bunga?”
E io: “No, no more!” Niente più Berlusconi, Niente più Bunga Bunga! Non so se mi crede. Alla fine ci consegna la nostra busta e ce ne andiamo. Antonio mastica poco l’inglese (ma molto i gamberoni) e non ha capito bene tutti i passaggi della conversazione. Mi chiede quello che è successo e io glielo spiego.
“Ma come?” si volta stizzito. “Ci prende per il culo pure il pesciaro della Regina?”
di Mauro Longo, giornalista freelance in Irlanda