Acqua ‘salata’ in Toscana: dopo il referendum i cittadini invece di rispamiare pagano di più
La beffa legata al caso Publiacqua, società pubblica al 60% (la parte privata è controllata dalla politica di ogni colore): la gente risparmia sui consumi, ma deve sborsare anche per quello che non ha utilizzato
Il numero uno di Publiacqua, Erasmo D'Angelis, con il suo mentore politico, il sindaco di Firenze Matteo Renzi
L’Ambito territoriale ottimale (Ato) numero 3 del Medio Valdarno (territorio che comprende le 4 province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo), ha riconosciuto per i prossimi 10 anni al gestore Publiacqua una remunerazione sul capitale investito con un tasso del 7%, che ammonta in totale alla cifra di 294 milioni di euro. A questa cifra occorre aggiungere che gli utenti hanno già pagato in tariffa remunerazioni e ammortamenti per investimenti non effettuati per un valore di 38,4 milioni di euro. Altri 46 milioni dovranno essere resi a Pubbliacqua che li pretende per i minori consumi effettuati rispetto alle previsioni.
A denunciare la situazione, scagliandosi contro la holding Pubbliacqua e l’acquiescenza di alcuni sindaci di Ato3 è Piera Ballabio, capogruppo della lista civica Libero Mugello nel Comune di Borgo San Lorenzo. “Abbiamo esaminato nel dettaglio – afferma – la terza revisione tariffaria approvata il 17 dicembre 2010 dai sindaci che compongono Ato3. Con il documento, la maggioranza dei sindaci ha respinto la richiesta del comune di Firenze di prorogare al 2026 la concessione del servizio a Publiacqua. La revisione è stata poi allegata definitivamente ad una delibera del consiglio di amministrazione dell’Ato del 22 luglio 2011, approvata quindi dopo l’esito referendario, senza che vi sia stato il benché minimo accenno ai cambiamenti introdotti dal risultato delle urne”.
Oltre al danno, la beffa. I cittadini che si sono visti costretti a pagare di tasca loro la remunerazione del capitale (accordata a Pubbliacqua fino al 2021, anno in cui scade la concessione) e le spese per gli ammortamenti su investimenti non effettuati hanno pensato che la cifra sborsata in eccedenza gli venisse restituita nei prossimi anni. E’ successo invece l’esatto contrario: i risparmi sui consumi di acqua effettuati dai cittadini (3 milioni di metri cubi nel 2002, 4 nel 2004, 2 nel 2009) hanno smentito le previsioni di entrata di Publiacqua e così ai 14,70 milioni di euro, resi nel triennio appena trascorso, si aggiungono 46,2 milioni, che gli utenti stanno rendendo e renderanno nei prossimi tre anni.
Numeri di tutto rispetto, insomma, che stupiscono ancora di più se si pensa che Publiacqua, una società che vanta un fatturato da 160 milioni di euro, è pubblica al 60%. La quota restante è in mano alla Spa Acque Blu Fiorentine, un partner privato di cui Acea Spa detiene il 68,99%. Le altre quote sono delle Spa Ondeo Italia (22,83%), Mps Investments (8%). Il residuo 0,18% è detenuto dal CCC (Consorzio cooperative costruzioni) di Bologna, da Vianini lavori (società per azioni controllata dalla holding Caltagirone Spa) e dal Consorzio toscano cooperative (CTC).
A farla da padrone, tra i soci privati, è Acea, una delle principali multiutility italiane. La società, quotata in Borsa dal 1999, è il primo operatore nazionale nel settore idrico, il terzo nella distribuzione di elettricità e nella vendita di energia e il quinto nel settore ambientale. Il gruppo, che conta oltre 6.700 dipendenti, è a maggioranza pubblica: il Comune di Roma infatti ne detiene il 51%. Della restante quota il 15% è di Francesco Gaetano Caltagirone, l’11,5 della francese Suez Environnement (di cui il colosso GDF Suez S.A. è azionista al 35%), il 22,4% invece è diviso tra numerosi azionisti minoritari.
Se si analizza l’organigramma societario di Acea balzano agli occhi i nomi di due degli uomini d’oro dell’acqua italiana. A capo della società è stato messo, per volere del sindaco di Roma Gianni Alemanno, Giancarlo Cremonesi (ex-presidente dell’associazione dei costruttori romani), ora presidente di Confservizi, della Camera di commercio romana e di Unioncamere. Amministratore delegato di Acea è Marco Staderini, ex-consigliere Rai e presidente e amministratore di Lottomatica, in quota Udc. La sua nomina è stata sostenuta da Alemanno e da Caltagirone: Staderini è nome gradito a Pier Ferdinando Casini, genero di Caltagirone.
Come una nomina ai vertici di Acea è d’area casiniana, così la poltrona più importante di Pubbliacqua è occupata da Erasmo D’Angelis, vicino al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il presidente della partecipata che gestisce le risorse idriche di Ato3 e serve 49 Comuni in cui abita un terzo della popolazione regionale (circa 1 milione 277 mila abitanti) è un giornalista professionista. D’Angelis è stato capo della redazione fiorentina de il Manifesto e in passato ha portato avanti diverse battaglie all’interno di Legambiente, salvo poi sposare il progetto della variante di valico. In politica è sceso a fianco della Margherita, di cui è stato consigliere regionale in Toscana. Oggi D’Angelis è un sostenitore di un altro ex della Margherita, il primo cittadino di Firenze Matteo Renzi. Insieme a lui, a dar forza al blocco del rottamatore, si sono schierati due pilastri di Legambiente: il senatore Roberto Della Seta e l’onorevole Ermete Realacci. Il sostegno accordato a Renzi non ha tardato a dare i suoi frutti: terminato l’incarico in Regione, il sindaco fiorentino ha messo D’Angelis a capo di Pubbliacqua.
La partita che si gioca sull’acqua nel territorio toscano dell’Ato3 non può che attirare nuovi investitori privati: i cittadini consumano meno, ma pagano di più. L’affare c’è, e lo sanno bene gli attuali gestori della cordata fiorentina-romana. Ballabio, dati alla mano, parla di un futuro non esattamente roseo per le tasche dei cittadini che vivono nell’area gestita da Pubbliacqua: “Il risultato finale di questa terza revisione tariffaria è la crescita continua della tariffa nei prossimi dieci anni: nel 2021 l’acqua costerà il 33,7% in più, la fognatura sarà aumentata del 102,2% e la depurazione del 33,3%”.
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La Redazione
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Tal Shoham e Abera Mengistu sfilano sul palco a Rafah davanti ad Hamas prima della loro liberazione dalla prigionia. Un rappresentante della Croce Rossa Internazionale sta firmando i documenti per il loro rilascio.
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Acqua ‘salata’ in Toscana: dopo il referendum
i cittadini invece di rispamiare pagano di più
La beffa legata al caso Publiacqua, società pubblica al 60% (la parte privata è controllata dalla politica di ogni colore): la gente risparmia sui consumi, ma deve sborsare anche per quello che non ha utilizzato
L’Ambito territoriale ottimale (Ato) numero 3 del Medio Valdarno (territorio che comprende le 4 province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo), ha riconosciuto per i prossimi 10 anni al gestore Publiacqua una remunerazione sul capitale investito con un tasso del 7%, che ammonta in totale alla cifra di 294 milioni di euro. A questa cifra occorre aggiungere che gli utenti hanno già pagato in tariffa remunerazioni e ammortamenti per investimenti non effettuati per un valore di 38,4 milioni di euro. Altri 46 milioni dovranno essere resi a Pubbliacqua che li pretende per i minori consumi effettuati rispetto alle previsioni.
A denunciare la situazione, scagliandosi contro la holding Pubbliacqua e l’acquiescenza di alcuni sindaci di Ato3 è Piera Ballabio, capogruppo della lista civica Libero Mugello nel Comune di Borgo San Lorenzo. “Abbiamo esaminato nel dettaglio – afferma – la terza revisione tariffaria approvata il 17 dicembre 2010 dai sindaci che compongono Ato3. Con il documento, la maggioranza dei sindaci ha respinto la richiesta del comune di Firenze di prorogare al 2026 la concessione del servizio a Publiacqua. La revisione è stata poi allegata definitivamente ad una delibera del consiglio di amministrazione dell’Ato del 22 luglio 2011, approvata quindi dopo l’esito referendario, senza che vi sia stato il benché minimo accenno ai cambiamenti introdotti dal risultato delle urne”.
Oltre al danno, la beffa. I cittadini che si sono visti costretti a pagare di tasca loro la remunerazione del capitale (accordata a Pubbliacqua fino al 2021, anno in cui scade la concessione) e le spese per gli ammortamenti su investimenti non effettuati hanno pensato che la cifra sborsata in eccedenza gli venisse restituita nei prossimi anni. E’ successo invece l’esatto contrario: i risparmi sui consumi di acqua effettuati dai cittadini (3 milioni di metri cubi nel 2002, 4 nel 2004, 2 nel 2009) hanno smentito le previsioni di entrata di Publiacqua e così ai 14,70 milioni di euro, resi nel triennio appena trascorso, si aggiungono 46,2 milioni, che gli utenti stanno rendendo e renderanno nei prossimi tre anni.
Numeri di tutto rispetto, insomma, che stupiscono ancora di più se si pensa che Publiacqua, una società che vanta un fatturato da 160 milioni di euro, è pubblica al 60%. La quota restante è in mano alla Spa Acque Blu Fiorentine, un partner privato di cui Acea Spa detiene il 68,99%. Le altre quote sono delle Spa Ondeo Italia (22,83%), Mps Investments (8%). Il residuo 0,18% è detenuto dal CCC (Consorzio cooperative costruzioni) di Bologna, da Vianini lavori (società per azioni controllata dalla holding Caltagirone Spa) e dal Consorzio toscano cooperative (CTC).
A farla da padrone, tra i soci privati, è Acea, una delle principali multiutility italiane. La società, quotata in Borsa dal 1999, è il primo operatore nazionale nel settore idrico, il terzo nella distribuzione di elettricità e nella vendita di energia e il quinto nel settore ambientale. Il gruppo, che conta oltre 6.700 dipendenti, è a maggioranza pubblica: il Comune di Roma infatti ne detiene il 51%. Della restante quota il 15% è di Francesco Gaetano Caltagirone, l’11,5 della francese Suez Environnement (di cui il colosso GDF Suez S.A. è azionista al 35%), il 22,4% invece è diviso tra numerosi azionisti minoritari.
Se si analizza l’organigramma societario di Acea balzano agli occhi i nomi di due degli uomini d’oro dell’acqua italiana. A capo della società è stato messo, per volere del sindaco di Roma Gianni Alemanno, Giancarlo Cremonesi (ex-presidente dell’associazione dei costruttori romani), ora presidente di Confservizi, della Camera di commercio romana e di Unioncamere. Amministratore delegato di Acea è Marco Staderini, ex-consigliere Rai e presidente e amministratore di Lottomatica, in quota Udc. La sua nomina è stata sostenuta da Alemanno e da Caltagirone: Staderini è nome gradito a Pier Ferdinando Casini, genero di Caltagirone.
Come una nomina ai vertici di Acea è d’area casiniana, così la poltrona più importante di Pubbliacqua è occupata da Erasmo D’Angelis, vicino al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il presidente della partecipata che gestisce le risorse idriche di Ato3 e serve 49 Comuni in cui abita un terzo della popolazione regionale (circa 1 milione 277 mila abitanti) è un giornalista professionista. D’Angelis è stato capo della redazione fiorentina de il Manifesto e in passato ha portato avanti diverse battaglie all’interno di Legambiente, salvo poi sposare il progetto della variante di valico. In politica è sceso a fianco della Margherita, di cui è stato consigliere regionale in Toscana. Oggi D’Angelis è un sostenitore di un altro ex della Margherita, il primo cittadino di Firenze Matteo Renzi. Insieme a lui, a dar forza al blocco del rottamatore, si sono schierati due pilastri di Legambiente: il senatore Roberto Della Seta e l’onorevole Ermete Realacci. Il sostegno accordato a Renzi non ha tardato a dare i suoi frutti: terminato l’incarico in Regione, il sindaco fiorentino ha messo D’Angelis a capo di Pubbliacqua.
La partita che si gioca sull’acqua nel territorio toscano dell’Ato3 non può che attirare nuovi investitori privati: i cittadini consumano meno, ma pagano di più. L’affare c’è, e lo sanno bene gli attuali gestori della cordata fiorentina-romana. Ballabio, dati alla mano, parla di un futuro non esattamente roseo per le tasche dei cittadini che vivono nell’area gestita da Pubbliacqua: “Il risultato finale di questa terza revisione tariffaria è la crescita continua della tariffa nei prossimi dieci anni: nel 2021 l’acqua costerà il 33,7% in più, la fognatura sarà aumentata del 102,2% e la depurazione del 33,3%”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Tal Shoham e Abera Mengistu sfilano sul palco a Rafah davanti ad Hamas prima della loro liberazione dalla prigionia. Un rappresentante della Croce Rossa Internazionale sta firmando i documenti per il loro rilascio.