Sarebbero un decina i morti e una settantina i sopravvissuti del rovesciamento del barcone di migranti avvenuto nelle acque antistanti Brindisi. E’ un primo, provvisorio bilancio reso noto dall’assessore regionale Fabiano Amati, coordinatore della protezione civile pugliese, presente sul posto.
L’imbarcazione a vela con a bordo decine di migranti si è ribaltata sotto costa in località Santa Sabina, in territorio di Carovigno, a nord di Brindisi. I cadaveri di tre migranti, probabilmente pakistani, che erano a bordo del barcone sono già stati recuperati dai soccorritori, ma secondo diverse testimonianze sarebbero una decina i corpi avvistati in acqua. Il corpo della terza vittima è stato trovato questa mattina: era adagiato sul fondale, al centro di una conca che si trova all’imboccatura dell’insenatura in cui è incagliata la barca. Secondo la Prefettura, i superstiti sono 43 e si trovano ora nel centro di accoglienza di Brindisi, mentre due di loro sono ancora ricoverati nell’ospedale di Ostuni.
Era stato un abitante del paese, ieri, a dare l’allarme alla Capitaneria di Porto quando intorno alle 17.35 aveva sentito delle grida provenire da oltre gli scogli, e affacciandosi aveva visto l’imbarcazione rovesciata e diverse persone in mare. Le operazioni di recupero, ostacolate dal mare forza 5, sono proseguite durante la notte. I migranti che erano riusciti a raggiungere la terraferma, aveva dichiarato che a bordo erano in tutto una sessantina, di nazionalità cingalese, afghana e pakistana.
L’imbarcazione (di 11 metri) era partita dalla Turchia sei giorni fa.”E’ necessario fermare le tragedie del mare”, ha affermato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Non possiamo più convivere con il naufragio di migliaia di uomini e donne in fuga da guerra, fame e povertà. E’ necessario rimettere al centro delle politiche di accoglienza umanità e solidarietà”.