Si dispongono in fila e sfilano intorno a piazza Carlo III. Comincia così il presidio di CasaPound a Napoli, dopo il divieto della questura, che aveva detto no alla manifestazione autorizzando solo un sit-in in piazza. Il corteo è preceduto da un grande striscione che recita “contro la dittatura delle banche”. Circa venti gli autobus arrivati da tutta Italia e da Irlanda, Francia e Germania per il sit-in. I militanti espongono striscioni contro i vertici delle istituzioni europee e il lavoro inteso “come una merce” e in favore dell’acqua “bene comune”. “Monti, Draghi e un Paese in rovina: una favola tutta italiana”, recita un altro slogan, mentre un’immagine del presidente del Consiglio campeggia su un grande striscione circondata da tante banconote. Tante le bandiere italiane e quelle con la tartaruga simbolo di CasaPound. Tra la gente non mancano i venditori dei fischietti ‘anti-Monti’ e ‘anti-banche’. Urlano cori contro il governo e il premier e si chiedono “dove sono gli antifascisti”.

Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, il presidio è stato preceduto da una perquisizione avvenuta nella notte all’interno della sede del gruppo neofascista, che si trova a pochi metri da piazza Carlo. Momenti di tensione anche stamattina, quando la polizia ha sequestrato un furgone dei manifestanti che si stava dirigendo in piazza. Un’orea prima dell’inizio del sit-in, inoltre, sono stati sequestrati circa 700 sanpietrini trovati nella zona di via Medina e sono stati perquisiti alcuni esponenti del movimento nel quartiere Sanità. L’area è presidiata dalle forze dell’ordine. Si teme che l’arrivo di tanti militanti a Napoli serva per dare manforte al gruppo partenopeo al fine di occupare uno stabile, dopo l’intervento delle forze dell’ordine che due anni fa sgombrarono un altro stabile occupato da due mesi nelle vicinanze. E c’è preoccupazione anche per la possibilità di scontri con i gruppi antifascisti, autoconvocati a poche centinaia di metri dal presidio di Casapound.

Al momento la situazione è tranquilla e, i mille di Casapound e i 700 dei centri sociali sono isolati gli uni dagli altri. La vigilanza organizzata dalla questura sulle due manifestazioni proseguirà anche al termine dei due presidi per evitare che durante i due gruppi possano venire a contatto.

La versione di Casapound, video di Katiuscia Laneri

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