La decisione presa dal dirigente della scuola dopo la denuncia dei genitori di una bambina. La diretta interessata: "Non hanno voluto ascoltare neanche la mia versione"
A metà ottobre, dopo una lezione nella quale la maestra aveva raccontato la storia dell’Arcangelo Michele e di Lucifero facendo ricorso anche ad alcuni dipinti, i famigliari di un’alunna sono andate a raccontare l’episodio (che avrebbe traumatizzato la bambina) al dirigente scolastico che ha deciso (“senza neanche ascoltare la mia versione” ha detto la maestra) di sospendere l’ora di religione nella classe nell’attesa della nomina di un nuovo docente da parte della diocesi. Per la maestra, che insegna anche altre materie nella stessa classe, divieto di spiegare religione per tutto l’anno scolastico.
“La mia – ha spiegato la maestra incontrando la stampa – non è una rivendicazione personale, ma è una questione di principio. Io voglio insegnare religione che non è una materia come le altre: è legata all’identità di una comunità. Sono stata punita per aver messo in contrapposizione buoni e cattivi. Questo è un attacco alle prerogative della chiesa”. Solidarietà alla maestra è arrivata da tutti i genitori della classe (la bambina che ha dato il via alla vicenda è stata invece spostata in un’altra sezione) che con una lettera hanno chiesto al dirigente di riammetterla all’insegnamento.
“Una volta tanto – ha detto Garagnani – non sono io che documento e denuncio il tasso di ideologizzazione che resiste nelle scuole di questa città. Un dirigente non può dare valutazioni sulla concezione religiosa di un insegnante statale. E’ competenza della diocesi”.