Due agenti della polizia sono indagati dalla procura di Bologna per aver picchiato e derubato tre spacciatori durante alcuni controlli. I reati ipotizzati sono rapina, peculato e lesioni personali volontarie.

La denuncia, di circa un mese fa, è arrivata da tre pusher nordafricani che accusano i poliziotti delle volanti di aver usato violenza e di essersi impossessati del denaro dei tre. L’inchiesta della procura, rivelata dal Corriere di Bologna, ha avuto inizio in seguito alle denunce portate in questura dai tre extracomunitari. Ad indagare ora sarebbe la squadra mobile. Poliziotti che indagano su poliziotti, i quali a detta degli accusatori avrebbero approfittato della loro divisa per arrotondare lo stipendio.
I fatti denunciati risalirebbero a circa un mese fa, e riguardano tre differenti episodi. Nelle querele si legge che i due agenti in servizio alle volanti avrebbero fermato gli spacciatori per un normale controllo in strada. Poi i pusher raccontano di essere stati perquisiti e trattati in modo energico, infine derubati del denaro che avevano in tasca.
In uno dei tre casi, poi, gli agenti – secondo il racconto di un nordafricano – sarebbero arrivati a usare le mani. I poliziotti avrebbero infatti ammanettato il pusher e lo avrebbero condotto con la volante in mezzo a un campo, dove avrebbe subito percosse e colpi sulla testa, derubato di qualche centinaio di euro lasciato lì.
Il venticinquenne nordafricano senza permesso di soggiorno, dopo aver vagato nei campi, sarebbe riuscito a farsi soccorrere da un passante, che ha poi chiamato l’ambulanza. Dopo le medicazioni in ospedale, racconta di essere andato in questura per sporgere denuncia, ma vista la fila all’ufficio denunce, ha preferito rimandare. La querela è stata presentata dopo poco tempo, con elementi sui quali gli investigatori stanno portando avanti i loro accertamenti.
Sono già stati effettuati i riconoscimenti fotografici, i pusher hanno cioè indicato i volti dei presunti poliziotti autori dei reati, e ora indagati dalla procura. Un’inchiesta delicata con ipotesi di reato pesanti. Le indagini proseguono tenendo conto di tutte le ipotesi, anche dell’eventualità che si tratti di accuse ritorsive.

Dai magistrati bolognesi, per il momento, non emerge alcun dettaglio ulteriore mentre la notizia di questa inchiesta è stata accolta con stupore da parte di diversi degli avvocati che in città di solito assumono la difesa di fiducia di cittadini stranieri. A commentare la vicenda è in mattinata intervenuto il questore di Bologna, Vincenzo Stingone, a margine di una conferenza stampa per un’altra operazione, l’arresto di due rapinatori.

Ribadendo “piena fiducia nell’operato della magistratura”, per Stingone “i poliziotti che sbagliano, sbagliano due volte, se è vero che qualcuno tra noi ha sbagliato. Nel caso in cui venissero accertate responsabilità, il fatto non sarebbe solo grave, ma gravissimo perché costituirebbe un danno a tutti i poliziotti che lavorano con impegno, serietà e correndo gravi rischi. In quel caso, non verrà riservata alcuna indulgenza perché le male marce vanno tolte dal cesto”.

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