In queste settimane ho girato parecchio l’Italia per la presentazione dei wwworkers, incontrando decine di piccoli imprenditori, lavoratori e tanti, troppi disoccupati. Il tasso di disoccupazione in alcune aree geografiche che un tempo tiravano la volata sta raggiungendo cifre da capogiro. È ovvio, mi direte, è il dato nazionale che è drammaticamente reale. Però credo ci sia qualcosa di più. Un esempio su tutti: il ricco (un tempo) territorio friulano, dove il terziario avanzato ha fatto registrare numeri altissimi negli anni ’90.
Nonostante questo clima da fine del mondo – aggravato con il rischio reale di default multipli – penso che oggi più che mai sia importante investire sulla Rete. È stato ricordato pochi giorni fa anche dall’Internet Governance Forum di Trento: in tema di diritto di accesso, diffusione della banda larga, sfruttamento delle opportunità di crescita economica e di occupazione offerte dal digitale, l’Italia occupa una posizione di retroguardia.
Nonostante ciò, il digitale crea occupazione anche da noi. Non voglio citarvi numeri ma una vicenda su tutte, una storia al positivo in queste giornate tremendissime: quella di Francesco Vanin, che nel 2006 ha lasciato il suo lavoro e ha scommesso sulla creazione di una web tv a Pordenone. Ha così acceso Pnbox.tv, trasmettendo all’inizio dal salotto di casa sua e poi trasferendosi in uno studio tv con annessa redazione.
Per far conoscere la sua web tv si è fatto consegnare da una multinazionale del territorio una trentina di vecchie lavatrici fuori uso, le ha colorate e distribuite in ogni angolo della città. C’è di più. Francesco due anni dopo ha deciso di inventarsi il primo “restaurant tv” italiano: un ristorante con prodotti a chilometro zero e con annessa web tv. Alle pareti gli schermi irradiano il palinsesto della web tv, raccontando la città di Pordenone. Poi c’è un palco per le presentazioni dei libri e in cucina tutti giovani chef provenienti dalla scuola alberghiera.
La struttura gli è stata data in concessione dietro un pagamento d’affitto direttamente dal comune di Pordenone, tramite la vittoria di un bando pubblico. “Sono orgoglioso della mia creatura. Nella mia restaurant tv acqua, pane e Internet sono gratuiti. Per me sono in fondo i beni primari, ed eccco perchè ai miei clienti non faccio pagare questi servizi”, ha affermato Francesco, che oggi dà lavoro a dodici collaboratori.
Incontreremo Francesco e tanti altri piccoli e coraggiosi neo-imprenditori della Rete giovedì 1 dicembre nella sala Borsa di Bologna. “TeleVisioni del mondo: come le web tv diventano start up“ è il titolo dell’incontro, al quale partecipano a oggi già 190 web tv.
Qualche giorno fa, il nostro ex presidente del Consiglio – alla conclusione della sua parabola discendente – se ne uscì affermando che in Italia non c’è crisi perché tutti i ristoranti sono pieni. Balla colossale. Però io ho visto con i miei occhi come nella “restaurant tv” di Francesco ci siano giovani e meno giovani, che a buon prezzo mangiano e si collegano alla Rete e alla web tv. E, in fondo, alla loro stessa città.
In alto, Francesco Vanin e Paolo Michelutti, ideatori di Pnbox.tv, la prima restaurant tv italiana (foto di Giampaolo Colletti). Per ingrandire clicca qui