L'ex premier interviene alla presentazione di "La mafia uccide d'estate". Ripete l'appello contro i "comunisti", dice "sì all'Ici e no alla riforma elettorale", cerca di recuperare la Lega. Ma Maroni lo gela: "Alleanza finita"
A rinforzare il messaggio, l’annuncio di “una campagna elettorale straordinaria” allo studio insieme ad Alfano. E in vista del voto, Berlusconi torna a invocare la prosecuzione dell’alleanza con la Lega – che “garantirebbe la maggioranza – davanti a un Roberto Maroni, anche lui ospite alla presentazione, decisamente riottoso. In tutto questo, il Cavaliere trova il modo di confermare a Bruno Vespa, officiante: “Riprenderò a breve la presidenza del Milan. Sono il presidente che ha vinto più di tutti nel calcio. Il secondo è Bernabeu che ha vinto la metà dei miei trofei”.
Quanto alla parte governativa, “nelle conversazioni avute con il professor Monti siamo stati chiari: non daremo mai il nostro voto a una patrimoniale o a una proposta di legge elettorale da parte di questo governo che non può intervenire su queste materie”. Riprendendo il videomessaggio del dopo-dimissioni, l’ex premier promette però “la riforma del fisco, della giustizia e dell’architettura istituzionale”. E le misure per lo sviluppo “dovranno essere concordate con noi”.
Il governo tecnico, ripete Berlusconi, “di per sé è la negazione della democrazia”, ma la decisione di sostenerlo è stata “saggia e necessaria”. Perché “abbiamo subito un’aggressione a tenaglia. Se avessimo detto di andare alle elezioni ci sarebbe stato un bombardamento drammatico e insostenibile nei nostri confronti, con l’accusa di essere contro gli interessi del paese. Avremmo finito per perdere le elezioni”.
Poi la parte elettorale, con il rituale attacco alle toghe il giorno dopo l’udienza del processo Mills finita con un provvidenziale rinvio: ”L’esondazione della magistratura dal suo alveo ha inquinato e inquina la vita democratica del Paese”. Dopo i magistrati, gli avversari politici, con la fotocopia di quanto l’ex premier aveva detto domenica a Verona al congresso del movimento di Carlo Giovanardi: “Mi sento impegnato nei confronti dei miei elettori e tutto immagino tranne di poter lasciare questo Paese, le mie aziende e i cittadini nelle mani di una sinistra che tenta di occultare la tragedia del comunismo e che, anzi, è ancora ispirata in tutte le sue azioni dall’ideologia comunista”.
Infine, l’appello a rinsaldare l’alleanza di centrodestra, dalla Lega all’Udc. Riguardo al Carroccio, con il Pdl “i due partiti insieme sono in grado di raccogliere una maggioranza di voti che ci metterebbe in grado di governare ancora”. Quanto alla formazione di Pier Ferdinando Casini, “se andasse a sinistra perderebbe i due terzi del proprio elettorato”, quindi da parte dell’ex presidente della Camera “ci aspettiamo un ravvedimento operoso”. Ma Maroni, ospite alla presentazione, lo gela: “”Noi siamo all’opposizione e voi siete nella maggioranza. Quindi l’alleanza è finita, anche se non sui territori”.
Da registrare, infine, l’iperbole riservata da Berlusconi al segretario del Pdl, nonché autore del libro presentato, Angelino Alfano: “Ha doti umane inarrivabili”.