Dopo la strage del 26 novembre, oggi si è sfiorata un’altra tragedia dell’immigrazione irregolare. Poteva finire malissimo lo sbarco di 200 migranti approdati nella notte in provincia di Lecce, fra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme.

Quando il barcone, lungo una ventina di metri, è stato intercettato dalle motovedette della Guardia di Finanza in prossimità della costa salentina, ha cercato di resistere al blocco dei militari cercando di approdare in una zona rocciosa, molto rischiosa. Fortunatamente la barca si è spiaggiata e gli immigrati sono riusciti a scendere in tempo, altrimenti si sarebbe trattato di un’altra tragedia. Poco dopo, infatti, è stata risucchiata da una risacca e si è capovolta su un lato. Ora è semi affondata.

Una manovra determinata probabilmente dalla volontà degli scafisti di non farsi individuare e di mimetizzarsi tra gli altri passeggeri del naviglio.

I finanzieri sono riusciti a fermare 145 migranti, quattro dei quali sono stati portati in ospedale a Scorrano, tra di loro una donna incinta. Sono in corso le operazioni di fotosegnalazione e identificazione da parte delle Fiamme gialle. Gli altri, poco meno di 40, sono stati riacciuffati poco fa da carabinieri e polizia sulla terraferma.

E’ il secondo sbarco nel Canale d’Otranto nel giro di pochi giorni. Il precedente, poco più a nord nel brindisino, il 26 novembre, era finito in strage quando un barcone con a bordo 75 migranti si era rovesciato. Solo 39 di loro sono stati tratti in salvo dai militari italiani o era riuscita a raggiungere la costa a nuoto, mentre per gli altri non c’è stato niente da fare.

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