Corrono tutte le Borse europee dopo la mossa coordinata delle Banche centrali per aumentare la liquidità del sistema. In una giornata dal doppio volto la decisione di Fed, Bce, Banca del Canada, Bank of England, Banca del Giappone e Banca Centrale Elvetica di ridurre di 50 punti base il tasso d’interesse sulle operazioni di swap in dollari ha dato nuovo slancio ai listini del Vecchio Continente con l’euro che è volato sopra quota 1,34 dollari.
L’indice d’area Stxe 600 ha toccato così un rialzo del 3,6 per cento e le singole Piazze hanno risposto con crescite comprese tra il 5,14% di Stoccolma e il 2,19% di Zurigo con Milano, Parigi che hanno concluso le contrattazioni ampiamente sopra i 4 punti e Francoforte vicino al 5%. Da segnalare anche che la disoccupazione tedesca è calata più del previsto a novembre, tornando sotto il 7% con 20.000 disoccupati in meno. Un ulteriore segnale di incoraggiamento con la crisi del debito europeo dopo che le stime avevano indicato un tasso di disoccupazione fermo al 7% e un calo dei disoccupati di appena 5.000 unità.
Sul fronte italiano lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, dopo aver toccato in mattinata i 508 punti base, ha chiuso a 474,1, con rendimento del decennale al 7,02%. Ed ha allentato le tensioni sull’Italia anche la decisione della Bce di comprare titoli di Stato.
La galoppata dei mercati è avvenuta poi, nella giornata in cui la Cina ha deciso di allentare i requisiti sulle riserve valutarie delle sue banche. la Banca del Popolo ha, infatti, comunicato una riduzione sui requisiti di riserva di 50 punti base dal livello record del 21,5% per i grandi istituti a partire dal 5 dicembre prossimo. Si tratta del primo taglio dal 2008. La decisione riflette i timori di Pechino per un rallentamento delle esportazioni e della crescita a causa della crisi dei debiti in Europa.
Il rally europeo è stato contagiato anche dall’ottimo andamento di Wall Street, che fino al tardo pomeriggio viaggiava con una crescita superiore al 3%. Da Oltreoceano sono arrivati buone indicazioni macroeconomiche. In primo luogo i compromessi per l’acquisto di case nuove negli Stati Uniti sono saliti in ottobre del 10,4% superando le attese degli analisti. e il l settore privato americano ha creato in novembre 206.00 posti di lavoro segnando il maggiore aumento del 2011. Ed è salito anche l’indice dei responsabili degli acquisti di Chicago che a novembre ha toccato il 62,6 da 58,4 di ottobre.