L’indice d’area Stxe 600 ha toccato così un rialzo del 3,6 per cento e le singole Piazze hanno risposto con crescite comprese tra il 5,14% di Stoccolma e il 2,19% di Zurigo con Milano, Parigi che hanno concluso le contrattazioni ampiamente sopra i 4 punti e Francoforte vicino al 5%. Da segnalare anche che la disoccupazione tedesca è calata più del previsto a novembre, tornando sotto il 7% con 20.000 disoccupati in meno. Un ulteriore segnale di incoraggiamento con la crisi del debito europeo dopo che le stime avevano indicato un tasso di disoccupazione fermo al 7% e un calo dei disoccupati di appena 5.000 unità.
Sul fronte italiano lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, dopo aver toccato in mattinata i 508 punti base, ha chiuso a 474,1, con rendimento del decennale al 7,02%. Ed ha allentato le tensioni sull’Italia anche la decisione della Bce di comprare titoli di Stato.
La galoppata dei mercati è avvenuta poi, nella giornata in cui la Cina ha deciso di allentare i requisiti sulle riserve valutarie delle sue banche. la Banca del Popolo ha, infatti, comunicato una riduzione sui requisiti di riserva di 50 punti base dal livello record del 21,5% per i grandi istituti a partire dal 5 dicembre prossimo. Si tratta del primo taglio dal 2008. La decisione riflette i timori di Pechino per un rallentamento delle esportazioni e della crescita a causa della crisi dei debiti in Europa.
Il rally europeo è stato contagiato anche dall’ottimo andamento di Wall Street, che fino al tardo pomeriggio viaggiava con una crescita superiore al 3%. Da Oltreoceano sono arrivati buone indicazioni macroeconomiche. In primo luogo i compromessi per l’acquisto di case nuove negli Stati Uniti sono saliti in ottobre del 10,4% superando le attese degli analisti. e il l settore privato americano ha creato in novembre 206.00 posti di lavoro segnando il maggiore aumento del 2011. Ed è salito anche l’indice dei responsabili degli acquisti di Chicago che a novembre ha toccato il 62,6 da 58,4 di ottobre.