La segretaria Cgil da Bologna, ospite di un convegno, chiama in causa anche un altro numero magico, il 18, per riferirsi all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori: "Pensiamo che la vera emergenza sia quella che riguarda la riduzione della precarietà: ridurla in termini di modalità contrattuali e di basso costo rispetto al lavoro normale"
Tra ieri e oggi anche gli altri sindacati si erano mostrati molto preoccupati sulle ipotesi (per ora solo tali) messe in campo dal nuovo ministro del Welfare, Elsa Fornero. Tra le misure potrebbe esserci il blocco totale del recupero dell’inflazione per le pensioni per il 2012. L’intervento varrebbe 5-6 miliardi. Potrebbe inoltre aumentare la soglia minima dei 40 anni di contributi necessari ora per la pensione indipendentemente dall’età anagrafica. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe un innalzamento tra i 41 e i 43 anni di contributi per uscire dal lavoro a qualsiasi età.
La segretaria Cgil da Bologna, ospite di un convegno, chiama in causa anche un altro numero magico, il 18, quello dell’articolo 18, appunto: “Il dibattito in corso in questo Paese è un po’ strano, perché parte da un tema di dualità per sostenere nuove dualità. Noi pensiamo che la vera emergenza sia quella che riguarda la riduzione della precarietà. Si tratta di ridurla in termini di modalità contrattuali e ridurla in termini di basso costo del lavoro precario rispetto al lavoro normale”.
Susanna Camusso ha poi aperto una finestra di credito a questo nuovo esecutivo. “Veniamo da tre anni in cui non si è mai affrontata la crisi e si sono rinviati i temi. Stia attento chi critica Monti (il riferimento è alla Lega Nord, ndr). Porrei piuttosto – ha concluso la Camusso – un problema di metodo: chi discute e chi decide?” Per ciò che riguarda i tempi, una data spaventa Camusso: il 2012: “Temo che l’inizio del prossimo anno possa vedere un crollo verticale dell’occupazione”. Le cause: il calo dei consumi e la stretta del credito.
Altro tema caldo e caro alla segretaria del sindacato più importante d’Italia: “Ci sono dei privilegi come i vitalizi dei parlamentari che vanno cancellati e i presidenti di Camera e Senato hanno cominciato a dire cose in questo senso. Probabilmente si può fare di più”. E ancora: “La prima scelta di equità che bisogna fare è comunque la redistribuzione fiscale e non si può che partire da patrimoni, rendite, ricchezze e grandi immobili”.
Infine Camusso rilancia verso il nuovo esecutivo la questione Fiat. Cosa dovrebbe fare Monti nel merito: “Il governo dovrebbe innanzi tutto togliere il velo al piano industriale di cui da due anni si parla, anche per sapere cosa l’azienda intende fare”.