Al tatto, il nuovo biglietto di polimero (un derivato della plastica) da 100 dollari canadesi, mi ricorda vagamente la carta stagnola delle tavolette di cioccolato di quando ero bambino, una volta che la lisciavo con le unghie per passare il tempo. In realtà, si tratta di due prodotti chimicamente ben distinti, ma questa è la sensazione che le mie impronte mi hanno dato. Da pochi giorni il Canada ha seguito l’esempio ormai antico dell’Australia, dove il primo biglietto di polimero arrivò nel 1988, e ha introdotto sul mercato i nuovi biglietti di “plastica” da 100$. “Sicuri, durevoli, innovativi“, come recita lo slogan pensato dalla Bank of Canada, che ha provveduto a reclamizzare la novità a dovere con spot radio-televisivi (uno dei quali potete vedere in calce all’articolo), annunci sui giornali e una brochure distribuita in tutte le banche del Paese.
A prima vista, la banconota non appare molto diversa da quelle precedenti, ma quando la si prende in mano, al di là della differenza di tatto, si notano subito due finestre trasparenti, una a forma di foglia d’acero e l’altra rettangolare: al loro interno sono stati inseriti dei disegni metallici catarifrangenti in filigrana, che hanno la proprietà di cambiare colore e profondità a seconda di come viene mosso il biglietto. All’interno della seconda finestra, quella a forma di foglia d’acero, c’è una seconda misura anti-contraffazione ad alta tecnologia: avvicinando la finestrella alla pupilla, e avendo a disposizione un singolo punto di luce, dovrebbe apparire un cerchio con su la scritta “100”. Uso il condizionale, perché nel caso del mio biglietto il cerchio non appare, segno che evidentemente non sto usando un singolo punto di luce. Mi domando però quanti potranno godere di questa innovazione, se richiede una stanza oscura e una luce schermata in modo da offrire un singolo punto di luce… Il nuovo denaro canadese è composto di polimero rivestito da una speciale pellicola non porosa che consente al biglietto di non assorbire l’umidità e di rimanere più puliti. Ho provato a scrivere su un biglietto da 100 con una penna a inchiostro indelebile e in effetti l’inchiostro non è assorbito e si cancella facilmente passandoci su il dito anche dopo un po’ di tempo.
Nel marzo 2012 la Bank of Canada immetterà in polimero le banconote da 50$, e nel 2013 arriveranno tutti gli altri tagli minori (20$, 10$ e 5$), che sono poi, a oggi, gli unici accettati universalmente e senza alzate di sopracciglio in ogni transazione, proprio per paura di ricevere biglietti falsi. L’innovazione risponde a questo problema: il nuovo biglietto di “plastica” è molto più difficile da contraffare, ma le motivazioni che hanno spinto la Bank of Canada a questa costosa e futuristica innovazione sono varie: “Ogni banconota in polimero costa 19 centesimi” mi spiega allo sportello della Scotiabank l’impiegato Louis Da Silva, “mentre le banconote di carta e filigrana costavano 10 centesimi; però si calcola che le nuove banconote avranno una durata molto più lunga, quindi il risparmio lo si avrà nel medio termine“.
In Australia, i biglietti da 5 dollari in polimero – quelli a maggior scambio – hanno infatti una durata media di 40 mesi, circa 4-5 volte in più dei loro fratellini di carta, ormai fuori mercato. Il polimero dà il meglio di sé rispetto alla vecchia carta a contatto con l’acqua: la plastica non assorbe, la carta moneta sì, e come tutti sanno, può capitare di finire in un’acquazzone e di ritrovarsi il portafoglio zuppo col denaro inservibile o da stendere. Al termine del loro ciclo di 40 mesi di media, anche i nuovi biglietti in polimero vanno comunque al macero e sono riciclati nei prodotti che impiegano la plastica, come i cassonetti dell’immondizia e le giunture idrauliche.
“Certo, a contarli manualmente si fa più fatica” convengono sia alla Scotiabank che alla Toronto Dominion Bank gli impiegati a cui ho chiesto, ma a quanto pare questo è un problema che non percepiscono le macchine contasoldi, almeno non quelle delle Scotiabank. Sembra invece che alla Toronto Dominion sarà necessario un upgrade di alcuni macchinari, in questo senso.
Il denaro in polimero è un’invenzione australiana, come detto, ma l’esempio è stato già seguito prima del Canada da diverse altre nazioni: Thailandia, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Kuwait, Samoa Occidentali, Singapore, Brunei, Sri Lanka e Nuova Zealanda. Anche la Bank of America sta considerando di introdurre il denaro di plastica, ma ci sono timori su come l’americano medio possa prendere questa innovazione.