L'azienda che fornisce servizi e immobili alla Camera dei deputati e al Senato ha avviato le procedure per il licenziamento di 350 lavoratori su 530. Il guadagno medio si aggira su meno di mille euro al mese e da gennaio saranno senza lavoro. I sindacati di base chiedono che venga almeno avviata la cassa integrazione della durata di un anno
I licenziamenti sono la conseguenza di un affitto revocato. Quello di Palazzo Marini 1, a due passi da Montecitorio. L’edificio storico è di proprietà del potente imprenditore romano Sergio Scarpellini che è anche il titolare della Milano 90 srl (leggi l’intervista). Nel 1997 il Parlamento volle regalare un ufficio dignitoso a ogni deputato e per questo decise di affittare Palazzo Marini 1 e gli altre tre edifici gemelli di piazza San Silvestro. Per Scarpellini, che aveva acquistato gli stabili poco tempo prima con un mutuo (che di fatto è stato pagato dal Parlamento), si rivelò un affare straordinario. La Camera dei deputati stipulò infatti con l’immobiliarista un contratto da nove anni più nove, che ammontava a 444 milioni di euro. Con la stessa cifra si sarebbero potuti acquistare immobili al centro di Roma per oltre 60mila metri quadrati.
Solo per l’affitto di Palazzo Marini1, lo Stato paga 25 milioni di euro all’anno, circa 2 milioni di euro al mese. Una cifra così alta anche perché Sergio Scarpellini guadagna due volte. La Camera dei deputati infatti non solo gli paga il canone mensile, ma ha affidato alla sua ditta, la Milano 90 srl, una serie di appalti all’interno dei quattro palazzi di piazza San Silvestro: il bar, la mensa, il catering, la lavanderia, i commessi e persino il servizio posta. Il solo servizio di ristorazione della mensa e della lavanderia è costato 2,7 milioni di euro all’anno e 3,7 il presidio di pronto intervento e antincendio. Ma dopo quattordici anni, il Parlamento si è accorto di pagare troppo e così ha deciso che il prossimo 31 dicembre non rinnoverà l’affitto di Palazzo Marini 1. Per gli altri tre invece il contratto non prevede la facoltà di recesso e quindi bisognerà attendere le scadenze fissate tra il 2015 e il 2018.
Chi invece non ne fa un dramma è Sergio Scarpellini. Perde l’affitto di Palazzo Marini, ma resta pur sempre il locatore di fiducia delle istituzioni italiane. Palazzo San Macuto e l’edificio di vicolo Valdini dove la Camera ha altri uffici appartengono infatti sempre a lui. Suoi sono anche gli immobili di via delle vergini a Roma che ospitano uffici del Consiglio di Stato e quelli di largo Ioria, sede distaccata del Comune di Roma. A Scarpellini paga l’affitto anche la Regione Lazio alcuni assessorati e persino la presidenza della Repubblica.