Forse è solo un luogo comune, ma se prendiamo ad esempio i titoli di Stato (e la volontà di sottoscrivere Btp per sostenere il debito del proprio Paese) in quanto a patriottismo finanziario, i francesi appaiono davvero scarsini.
Da noi è trascorso da poco il Btp-day, la giornata in cui è stato possibile per gli italiani comprare i titoli del debito pubblico senza commissioni. Ebbene, anche in Francia girano da tempo voci su un’iniziativa simile. Ma i risultati appena pubblicati di un’inchiesta non fanno sperare niente di buono. Lo spettro per Parigi di un taglio della tripla A, il massimo di affidabilità finanziaria riconosciuto al debito sovrano di un Paese da un’agenzia di rating, non sta mobilitando i francesi ad acquistare obbligazioni pubbliche. Alla domanda: siete disposti a comprare titoli di Stato ai tassi di mercato attuali? In un’inchiesta di Harris Interactive, realizzata per il quotidiano La Tribune, solo il 6% ha risposto “certamente sì” e il 24% “probabilmente”. Per il resto, no su tutta la linea. E il 65% ha detto “sicuramente no”. Insomma, niente del fremito nazionalistico dimostrato nel Btp-day italico. Dall’apparente, travolgente, sbandierato successo. Perché?
Conclusione: solo il 44% dei titoli di Stato italiani è in mani straniere, perlopiù banche e fondi d’investimento con nessun attaccamento nazionalistico a quel tipo d’investimento. Nel caso degli Oat francesi si sale al 66%. Questo è un bel rischio per la Francia, alla mercé delle isterie e dei capricci dei mercati internazionali. Per niente buonisti. Per niente buoni.