Il riconoscimento, proposto dalle due facoltà di Scienze Politiche dell’Alma Mater, sarà conferito dal rettore Ivano Dionigi nel corso della tradizionale cerimonia d’inizio anno. Per l’occasione il presidente della Repubblica terrà anche una lectio magistralis.
Il nome di Napolitano va così ad aggiungersi a una lista di personalità importanti del mondo della politica, personaggi che hanno fatto la storia della politica internazionale del Novecento: Nelson Mandela, Alexander Dubcek e François Mitterand.
Ma l’Università ha poi allargato l’ambito delle consegne a personalità note in altri ambiti, più glamour e spettacolari. A cavallo del nuovo secolo le lauree ad honorem per Martin Scorsese, Francesco Guccini, Roberto Benigni, Luciano Berio (Dams), o all’allenatore della Virtus Ettore Messina (Scienze Motorie), hanno mostrato un’apertura dell’Alma Mater verso orizzonti di una contemporaneità non legata soltanto alle facoltà più tradizionali.
Il ritorno a una laurea ad honorem in Scienze Politiche (l’ultima della facoltà di Strada Maggiore fu nel 2006 al violoncellista Mstislav Rastropovich, colui che nel novembre del 1989 improvvisò un concerto solista sotto al muro di Berlino) in un momento così delicato per il sistema politico ed economico italiano, va a rafforzare un messaggio di unità nazionale che va ben oltre il piano simbolico.
“Sarà l’occasione per onorare l’altissimo profilo, nazionale e internazionale, politico e istituzionale del nostro Presidente – ha detto il rettore Dionigi – e riconoscere il suo impegno culturale, civile e morale e la sua costante ed efficace attenzione e vicinanza alla causa della ricerca, della formazione e del futuro dei giovani del nostro Paese”.
Giorgio Napolitano è nato 85 anni fa a Napoli ed è presidente della Repubblica italiana dal 25 maggio 2006. Laureato in giurisprudenza nel 1946, ha fatto carriera all’interno del Pci fin dagli anni quaranta. Già nei gruppi dirigenti degli anni cinquanta, fa dichiarazioni favorevoli all’invasione sovietica in Ungheria nel ’56.
Poi negli anni settanta sterza sulla corrente migliorista all’interno del Pci. Un’apertura alla socialdemocrazia di stampo continentale, più nel solco francese che in quello laburista inglese. Aderisce poi alla nascita del Pds-Ds-Pd e nel 1996 è ministro dell’Interno del primo governo Prodi. Napolitano è così stato il primo ex comunista ad avere avuto accesso al più importante dicastero del governo italiano e alla presidenza della repubblica.