Al gruppo alimentare emiliano non è andata giù la promozione comparativa in cui viene puntato il dito su alcuni prodotti giudicati "non in linea con le normative per l'infanzia"
Barilla va alla guerra della pastina. Al gruppo alimentare di Pedrignano non è andata giù la pubblicità comparativa promossa dalla Plasmon, in cui vengono paragonati “prodotti destinati a consumatori differenti” come scrive l’azienda emiliana. Macine Mulino Bianco contro biscotti da biberon, stelline per brodo contro Piccolini. Per Plasmon, in particolare, gli alimenti della concorrente conterrebbero livelli di “contaminanti” non conformi alle Normativa per l’Infanzia. Ma per il colosso di Parma saremmo di fronte a “un’azione grave e sleale, contraria a tutti i principi di un’informazione chiara e corretta e contraria alla sana concorrenza ed etica comportamentale”. Motivo sufficiente per minacciare azioni anche legali: “Difenderemo in ogni sede competente la nostra immagine”.
La campagna Plasmon è partita oggi, 30 novembre. Su alcuni quotidiani e siti web compaiono due paginate: nella prima si vedono un biscotto Plasmon accanto a una Macina Mulino Bianco. Nella seconda il raffronto è invece tra una scatola di minestrina per bimbi e una confezione della linea Piccolini Barilla. In alto campeggia la scritta “Qual è la differenza?”, quindi via con tabelle nutrizionali.
“Da qualche tempo – afferma Antonio Maria Cartolari, direttore della comunicazione Plasmon – molti genitori usano paste, pastine e biscotti per adulti anche per bambini sotto i 3 anni. Questi prodotti vanno naturalmente bene per gli adulti, ma a volte contengono livelli di contaminanti, in particolare micotossine e pesticidi, molto superiori ai limiti di legge stabiliti per i bambini”.
Da qui è partita la campagna diretta, face to face, del marchio lombardo famoso per “l’oasi” e per l’omino che scolpisce il capitello. Nelle intenzioni dei promotori c’è la volontà di fare “informazione e sensibilizzazione”, rivolgendosi a “tutte le mamme e i papà per colmare un evidente deficit informativo”.
Apriti cielo. In poche ore è partita la contromossa Barilla, che punta tutto sulla presunta scorrettezza di fondo del paragone: “Nessuno dei prodotti Barilla è rivolto specificatamente ai bambini da 0 a 3 anni – scrive il gruppo – per questo motivo è assolutamente ingannevole confrontare pasta per bambini per l’infanzia con pasta che è destinata a uso corrente per tutta la famiglia”. Non vale contare le mele con le pere, insomma. Un conto è produrre pastina per bebé, un altro è mettere in commercio biscotti e minestra che poi i genitori decidono di somministrare anche i più piccoli. Quindi il messaggio finale: “Barilla difenderà in ogni sede competente la propria immagine e diffida chiunque dal diffondere ulteriori notizie illegali e denigratorie”.
Ma la Plasmon non sta a guardare e replica a stretto giro: “Le affermazioni di Barilla sulla ingannevolezza del nostro messaggio sono del tutto irrilevanti e verranno discusse e giudicate nelle appropriate sedi”. A questo punto lo scontro è netto, inedito per forme e contenuti. Due titani della grande distribuzione sono ai ferri cortissimi: “Tutte le affermazioni contenute nella nostra campagna pubblicitaria – prosegue l’azienda lombarda – sono vere, verificabili, complete e basate su dati analitici incontrovertibili”.
Plasmon gioca la controdifesa facendo leva sul carattere “educativo” della reclame. Secondo ricerche di mercato, insiste infatti una nota del gruppo, “attualmente in Italia oltre l’80 percento delle mamme con bambini al di sotto dei tre anni propone pasta e biscotti per adulti ai loro figli più piccoli. Ecco quindi – prosegue il comunicato – il consiglio veicolato dalla pubblicità, che ha lo scopo di essere utile a tutte le mamme e i papà”.
Nella puntata di Presadiretta (Rai3) si parla dell’argomento dal minuto 5 e 10 secondi