Un magistrato, che vive a Bologna e lavora al tribunale di Modena, ha trovato il portone e il pianerottolo di casa imbrattati di sangue. Un’intimidazione in stile mafioso suppongono gli inquirenti. Il magistrato ha trattato importanti processi per reati contro la pubblica amministrazione, e attualmente si occupa di processi contro la criminalità organizzata.

Da ieri il giudice è sotto scorta. La decisione è stata presa nel corso di una riunione che si è tenuta in Prefettura. Ad indagare è il nucleo investigativo dei Carabinieri, coordinato inizialmente dal pubblico ministero di turno della procura di Bologna Marco Mescolini. Ora il fascicolo è passato alla procura di Ancona, competente per i procedimenti riguardanti i magistrati del distretto di Bologna.

Il magistrato abita in una strada del quartiere Mazzini. Ed è proprio qui che due giorni fa si è accorto di schizzi di sangue sul pianerottolo. Dopo averli ripuliti, si è accorto di altro sangue sulla porta e si è allarmato, chiamando i carabinieri. Un’incursione probabilmente simbolica, ma comunque esplicita. Il sangue sarebbe quello di un volatile, viste anche alcune piume trovate in giro.

Le indagini hanno ora l’obiettivo di accertare se realmente qualcuno ha agito indisturbato e senza problemi davanti all’abitazione del magistrato. Un’azione che ci si aspetterebbe in altre città e in altri contesti. Le indagini proseguono con molta cautela, tenendo in considerazione qualunque ipotesi.

Intanto in Prefettura hanno preferito non sottovalutare l’episodio, dando la scorta al magistrato, visto anche il delicato processo di criminalità organizzata che lo impegna come giudice a latere in un tribunale della regione, in cui lavora da ormai tre anni. Prima aveva invece prestato servizio in un tribunale del centro Italia.

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