Un calo impressionante, quello dello spread tra Btp e Bund: in mattinata il differenziale era sceso sotto i 430 punti, ma nel pomeriggio è risalito a quota 455. L’andamento – sommato alla leggera discesa dei tassi sui titoli tedeschi a 10 anni, passati al 2,12% – ha riportato il rendimento dei corrispondenti Btp al 6,68 %. Quanto ai titoli a 5 anni il rendimento scende ancora al 6,82% mentre il tasso di quelli a due anni risale al 6,40%. A livello europeo il differenziale fra i titoli tedeschi e quelli francesi tornato, dopo due giorni di tregua, nettamente sopra quota 100, con un balzo da 93 a 113 punti. Quanto allo spread con i Bonos spagnoli, sceso in giornata a 330 punti, verso la chiusura è tornato a 349 punti, vicino ai livelli di inizio sessione.

Le borse europee hanno chiuso tutte ampiamente in rialzo, spinte dalle dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel. L’indice d’area Stxe 600 sale di quasi un punto percentuale. Milano con un rialzo dell’1,52% è la piazza migliore. Londra segna +1,15% a 5.552 punti, Francoforte +0,74% a 6.080, Parigi +1,12% a 3.164 e Amsterdam +1,28% a 300,77. I mercati sembrano quindi guardare con fiducia al prossimo appuntamento del 9 dicembre a Bruxelles, da cui si aspettano soluzioni forti per la crisi del debito dell’Eurozona. I bancari vanno bene in tutta Europa: a Piazza Affari, continuano a correre Mps (+7,78%), Intesa Sanpaolo (+6,12%), Bper (+5,99%), Banco Popolare (+4,79%) e Unicredit (+3,98%). A Parigi Bnp Paribas guadagna il 9,58% a 31,65 euro, Sociètè Gènèrale il 9,06% e il Credit Agricole il 5,77%. Sulla piazza di Francoforte Commerzbank sale del 7,60% e Deutsche Bank del 4,77%, mentre a Londra Barclays segna un rialzo del 7,79%, Hsbc del 3,45%, Lloyds del 6,56% e Royal Bank of Scotland del 5,43%.

Wall Street ha aperto in rialzo, con l’indice Dow Jones Industrial in progresso dello 0,71% a 12.104 punti. Il Dipartimento del lavoro statunitense ha diffuso i dati sull’occupazione: negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è sceso a novembre all’8,6%, dal 9% di ottobre. E’ il livello più basso da marzo 2009. L’economia Usa ha creato 120.000 nuovi posti di lavoro dopo i 100.000 di ottobre, anche se gli economisti si attendevano la creazione di 125.000 nuovi posti.

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