A questo proposito Strummerville, la fondazione benefica per la nuova musica creata subito dopo la morte del cantante dei Clash dalla moglie Lucinda e da amici artisti (come il pittore Damien Hirst, solo per citare uno dei più famosi), ha deciso di ricordarlo tramite l’iniziativa “Forever Strummer” che durerà per tutto l’anno con concerti, mostre e il rilascio di materiali inediti dell’artista.
Il primo frutto dell’iniziativa Forever Strummer è il calendario 2012 – ordinabile da subito tramite il sito della fondazione – composto da foto inedite affiancate dalle citazioni più famose del cantante, frasi che hanno ispirato intere generazioni di rocker (e non) come The future is un-written o Without people you are nothing, tanto care anche a rock band italiane che ai Clash devono moltissimo, come la Gang e i Modena City Ramblers.
Accanto al calendario, sono da subito disponibili due cartoline natalizie con foto di Strummer a cura dell’amico, nonché fotografo del Rock ‘n’ Roll, Bob Gruen. Una delle foto mostra Joe passare davanti ad una mendicante durante una forte nevicata a New York City. Questa riporta un commento di Bob: “Non ho mai visto Joe passare vicino ad una persona bisognosa o senza casa senza lasciargli qualcosa”, commento che dice molto sullo Strummer off-stage.
Infatti lo stesso Joe, prima della fama mondiale raggiunta in principio con i Clash e in seguito con i Mescaleros, fu un ventenne squatter – cioè uno di quei ragazzi nullatenenti che occupano le case disabitate nei quartieri periferici di Londra – che viveva del sussidio di disoccupazione e dei soldi racimolati suonando alle fermate della metro nella Londra di metà anni Settanta, dov’era conosciuto con il nome Woody, preso in prestito al grande cantastorie anarchico statunitense Woody Guthrie.
Questo ricordo di una vita molto ramshackle, cioè sgangherata come amava definirla lui, è sempre rimasto vivo e presente in Joe come nella sua arte tanto che, nell’ultimo disco della sua carriera, quello Streetcore realizzato con i Mescaleros e uscito postumo, è inserita addirittura una canzone/ode a questo stile di vita intitolata proprio Ramshackle day parade.
La musica e le idee di Joe Strummer non solo continuano a vivere a oramai dieci anni dalla sua morte ma “alcune delle sue sagge parole sembrano ora più pertinenti che mai, ed è questo messaggio che speriamo di comunicare col calendario, il cui ricavato andrà a finanziare l’apertura di un centro Strummerville per la musica a Detroit” ha dichiarato la direttrice della fondazione Trish Whelan.
In alto, il sottopassaggio dedicato a Joe Strummer a Londra.
Testo e foto di Francesco Mandolini