Sono i cicloamatori della domenica scoperti dalla Guardia di Finanza di Rimini. Banconote da 500 euro infilate anche nella soletta delle scarpe
La denuncia, come riporta il Corriere di Romagna, arriva dalla Guardia di Finanza di Rimini. Durante i fine settimana persone che si spacciano per cicloturisti, salgono con fatica e spesso indisturbati la superstrada che porta al monte Titano nascondendo nelle borracce dell’acqua fascette di banconote da 500 euro.
I trasportatori su auto di grossa cilindrata di denaro da riciclare sembrano ormai cosa superata. Torna così all’onore delle cronache l’antica pratica che si utilizzava sul confine italo-svizzero. Qui condita dall’italica virtù di una colorita furbizia come il ciclista, soggetto che in Romagna è a dir poco mitico ed intoccabile nel suo vano sforzo sportivo, figuriamoci fermarlo per sottoporlo a controllo capillare. Perché l’ultima frontiera dell’evasione oltre alle borracce è arrivata fin nelle solette delle scarpe, dove i cicloamatori della domenica riescono a nascondere fino a 10mila euro.
Fenomeno noto alla Guardia di Finanza, tanto da accentuare i controlli in materia con appositi posti di blocco. Un attenzione, quella contro l’evasione fiscale e il Titano, che non cala e si concentra anche su altri mezzi di trasporto utilizzati per il contrabbando. Dopo la recente inchiesta Titan flags (dove vennero denunciati per contrabbando 15 italiani con yacht battenti bandiera sammarinese, ndr) , la Fiamme Gialle hanno attivato controlli anche su automobili targate San Marino ma utilizzate da italiani. Sul territorio riminese, secondo i dati della Finanza, oltre 2500 auto risultano immatricolate sul Titano.
Altro elemento su cui Finanza e magistratura stanno lavorando assiduamente per combattere la “ripulitura” dei soldi provenienti di altri reati riguarda la limitazione della distribuzione di banconote da 500 euro, usate soprattutto nei territori di confine rispetto a San Marino. I dati dicono che fino al 2008 le banche di Forlì, Cesena e Rimini, assieme a quelle di Como e Lecco ne spostavano cifre altissime rispetto al resto d’Italia. Ma tra il 2009 e il 2010 vi è stata una contrazione dell’uso delle banconote viola. A San Marino si è passati dalla distribuzione di 125 pezzi da 500 ogni mille abitanti, a 88.