I manifestanti hanno deciso di prendere temporaneamente lo spazio per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'arte come bene comune al di fuori delle logiche commerciali. Assemblee ed eventi per tutto il pomeriggio. L'azione terminerà poco dopo il normale orario di chiusura della galleria
Al grido di: “Dai, dai, dai. Occupiamoci di ciò che è nostro”, circa un centinaio persone sono entrate dentro il Padiglione d’arte contemporanea, dove è in corso la mostra della Pixar. Il collettivo, chiamato Lavoratori dell’arte, racchiude al suo interno artisti, attori, scrittori e giornalisti. Persone accomunate dalla volontà di trasformare l’arte e più in generale il mondo della cultura e della conoscenza in un bene comune, al pari di aria e acqua. A partire dagli spazi e dalla modalità con cui questa viene fruita “per ridare alla cultura di materia viva, restituendogli il suo valore sociale”.
E’ per questo che l’obiettivo dell’azione è trasformare temporaneamente il Pac in un “inedito laboratorio di politica e linguaggi a porte aperte”. Da Padiglione d’arte contemporanea a “Padiglione d’arte comune”. L’occupazione sarà temporanea e i manifestanti lasceranno la struttura poco dopo il normale orario di chiusura della galleria.
I membri del collettivo specificano anche che lo spazio continuerà a rimanere aperto per il pubblico che vorrà visitare l’esposizione della Pixar. Non ci sarà nessuna interruzione della normale attività, ma al fianco della mostra si potrà assistere a una serie di eventi fuori programma. Alle 14.00 è in programma una conferenza stampa dove “tutti i lavoratori dell’arte e della conoscenza risponderanno, in una coreografia da quarto stato, alle domande dei giornalisti”.
Nel pomeriggio poi sarà il turno di un’assemblea cittadina sull’arte come bene comune dove interverranno cittadini, artisti e lavoratori. Spazio anche alle performance. Dopo l’assemblea è in programma un concerto della Banda delle Donne Inbaliadellamaria: undici ottoni che chiuderanno la giornata con una festa danzante.
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