La scomparsa del cronista, la morte di Mattei e l'omicidio Pasolini potrebbero essere collegate; nella parte mancante dell'ultimo romanzo dell'intellettuale la possibile risoluzione del giallo. Nel 2010 il senatore del Pdl dichiarò di potersela procurare: ora gli inquirenti vogliono sapere chi doveva dargliela
Le indagini sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro potrebbero avere un nuovo, inaspettato impulso. Una spinta investigativa che incrocerebbe anche le inchieste su altri due grandi misteri italiani: la morte di Enrico Mattei, precipitato nei cieli di Bascapè il 27 ottobre 1962, e il pestaggio letale di Pier Paolo Pasolini, il 2 novembre 1975 a Ostia.
Stamattina, infatti, negli uffici della procura di Palermo si è materializzato a sorpresa Marcello Dell’Utri. Il senatore del Pdl è stato sentito come teste d’eccezione dal procuratore aggiunto della Dda Antonio Ingroia e dal sostituto Sergio Demontis, che dal 2005 indagano sulla morte del cronista de L’Ora, svanito nel nulla il 16 settembre 1970. Il primo grado del processo davanti la corte d’assise di Palermo si è concluso nel giugno scorso con l’assoluzione dell’unico imputato: il super boss di Cosa Nostra Totò Riina. E in attesa che vengano depositate nei prossimi giorni le motivazioni della sentenza di primo grado, una pista parallela dell’inchiesta, non approfondita in precedenza, è tornata prepotentemente ad essere battuta dagli inquirenti.
Oggetto dell’udienza di Dell’Utri è stato infatti il presunto ritrovamento del cosiddetto ‘Appunto 21’ da parte del senatore condannato in appello a 7 anni per mafia. Nel marzo del 2010 Dell’Utri, appassionato bibliofilo, dichiarò in un’intervista a Il Tempo di essere in condizione di ritrovare il capitolo scomparso di Petrolio, il libro incompiuto di Pasolini. Il capitolo s’intitolava Lampi sull’Eni e sarebbe la chiave di volta del romanzo a cui l’intellettuale stava alacremente lavorando prima di essere massacrato sul lungomare di Ostia. Dell’Utri ha raccontato al fattoquotidiano.it di essere stato avvicinato a Milano durante una mostra da un oscuro personaggio che gli avrebbe rivelato di essere in possesso del capitolo svanito. Ma non avendo dato molto peso al misterioso emissario, il senatore lo avrebbe liquidato lasciandogli soltanto il suo biglietto da visita. E’ proprio per questo che i pm palermitani hanno deciso di sentire direttamente il senatore del Pdl: per cercare di capire chi sia quell’uomo indecifrabile che sarebbe stato in grado di condurre Dell’Utri al capitolo svanito del libro di Pasolini. Una parte importante che per stessa ammissione del senatore potrebbe svelare scenari sconvolgenti. L’Appunto 21 infatti potrebbe gettare una luce nuova sull’ultimo lavoro dell’intellettuale friulano. Un lavoro che potrebbe collegare la morte di De Mauro e quella di Pasolini alle indagini sulla tragedia aerea che costò la vita al presidente dell’Eni Mattei.
In pratica alla base dei tre misteri ancora oggi insoluti potrebbe esserci un’unica pista, una scia lineare che seguirebbe il nero del petrolio. Una pista che incrocerebbe le indagini della procura di Palermo con quelle della procura di Roma, dove il pm Francesco Minisci indaga dal 2009 sulla morte dell’autore di Petrolio. Sia de Mauro che Pasolini, infatti, nell’ultimo periodo di vita stavano cercando di scavare sulla fine di Mattei. Il cronista de L’Ora nell’estate del 1970 era stato incaricato dal regista Franco Rosi di preparare una sceneggiatura sugli ultimi due giorni di vita del presidente dell’Eni, che prima di precipitare a Bascapè si era recato a Gagliano Castelferrato in provincia di Enna. De Mauro avrebbe capito in anticipo su tutti che la causa della morte di Mattei sarebbe da ricercare nella sua politica d’indipendenza energetica dell’Italia, e conseguentemente nei rapporti burrascosi con il suo vice presidente Eugenio Cefis, allontanato proprio un anno prima di morire. Il giornalista avrebbe messo le mani si un vero e proprio scoop, dato che è proprio in Sicilia che l’aereo di Mattei venne manomesso. Non sarebbe stato in grado però di rivelare a nessuno le sue scoperte: venne rapito davanti casa e successivamente ucciso 41 anni fa.
Anche Pasolini stava lavorando sull’oscura morte del presidente dell’Eni. L’intellettuale raccolse parecchi elementi nel manoscritto di Petrolio, che sarebbe poi stato dato alle stampe soltanto nel 1992. Il libro non è solo un romanzo ma anche un’incredibile inchiesta che dietro lo schermo dell’allegoria racconta dell’ultimo periodo di vita di Mattei (impersonato nel romanzo dal personaggio di Buonocore) e dei difficili rapporti con il suo vice Cefis (che Pasolini chiama Troja). Dal alcuni riferimenti contenuti nei capitoli successivi, si intuisce che nell’Appunto 21 Pasolini avrebbe potuto narrare dei rapporti del presidente dell’Eni con il suo ex vice e di come quest’ultimo ne avrebbe decretato la soppressione.
Per omicidio di Pier Paolo Pasolini fu condannato negli anni ’70 il solo Pino Pelosi, all’epoca minorenne ragazzo di borgata. Ma quella sera all’idroscalo di Ostia Pelosi e Pasolini non erano soli: recentemente infatti è stato ritrovato dal Ris di Parma il dna di un terzo uomo sugli abiti indossati da Pasolini quella notte. L’inchiesta sul pestaggio omicida è stata riaperta recentemente dopo l’uscita di Profondo Nero, il libro di Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, dove gli autori ricostruiscono i tre misteriosi assassinii seguendo un’unica pista di base. Proprio la stessa battuta adesso dagli inquirenti palermitani. Che in attesa del processo d’appello sul caso De Mauro vogliono capire quanto i tre delitti siano collegati. Ma per capirlo bisognerà trovare il mister X che avrebbe avvicinato Dell’Utri.