Nella sede dell'Unione industriale di Torino, incontro tra azienda e parti sindacali per estendere il "contratto Pomigliano". All'esterno, tensione tra Cobas e forze dell'ordine, con lancio di uova e slogan contro il fronte del sì
Fuori la tensione, dentro lo strappo della Fiom. Giornata movimentata all’Unione industriali di Torino, dove si è tenuto l’incontro tra Fiat e sindacati sul nuovo contratto che, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbe ricalcare quello sottoscritto per Pomigliano. La questione contrattuale, però, in mattinata è passata in secondo piano di fronte al rischio incidenti. All’esterno della sede degli industriali, infatti, Cobas e sindacati di base hanno cercato di forzare il blocco, ma sono stati respinti dalla polizia. La protesta di Cobas e Usb era rivolta anche al fronte sindacale del sì, con urla e slogan all’indirizzo dei lavoratori di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, che erano dall’altra parte della strada. I due blocchi, tuttavia, non sono mai entrati a contatto. Da segnalare, inoltre, anche lanci di uova contro le vetrate della palazzina da parte dei Cobas, che al contrario dei sindacati firmatari dell’accordo, sono rimasti a manifestare.
All’interno dell’Unione industriali di Torino, nel frattempo, c’è stata la mossa della Fiom, che non ha firmato la richiesta della Fiat di adesione al contratto del 29 dicembre 2010, quello che riprende il modello Pomigliano e non parteciperà quindi più al negoziato sul contratto. Hanno invece sottoscritto la richiesta Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri. “Siamo di fronte ad un attentato alle libertà sindacali che non ha precedenti – ha detto il segretario della Fiom Maurizio Landini – . Altre organizzazioni sindacali hanno chiesto di proseguire il negoziato che esclude la Fiom per estendere l’accordo di Pomigliano a tutto il gruppo”.
Per questo motivo, la Fiom non ha voluto abbandonare la sala dove era in corso la trattativa sul contratto. L’azienda e gli altri sindacati – Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri – hanno chiesto all’Unione Industriale un’altra sala, riprendendo la riunione con delegazioni ristrette, senza la Fiom. Landini, poi, ha spiegato i retroscena di quanto accaduto: “Non è più una proposta dell’azienda, ma una richiesta delle altre sigle sindacali – ha sottolineato il segretario – e, siccome abbiamo detto che non abbandoniamo il tavolo di trattativa, hanno chiesto all’Unione Industriale un’altra sala per proseguire il confronto. E’ un fatto gravissimo che deve riguardare anche le forze politiche ed il governo”. In serata, poi, l’annuncio ufficiale: incontro tra Fiat e sindacati terminato e trattativa spostata all’indomani mattina, quando si comincerà a lavorare alla stesura dei testi.