I familiari cacciano via i curiosi, vicini di casa e bottegai del posto non la ricordano nemmeno troppo affascinante. Proprio quando dal processo di Milano contro l'ex premier, emerge la testimonianza di un poliziotto: Ruby e Iris all'epoca dei festini di Arcore si prostituivano
Casa di Iris Berardi è questa, una vecchia palazzina di case popolari Ina in viale dell’Appennino, una lunga strada alberata di Forlì. Nessuno da queste parti la vede da tempo, alcuni giurano di non averla proprio presente. Appena due giorni fa il nome della ragazza, finita nella lista di coloro che parteciparono ai festini dell’ex premier Silvio Berlusconi, è tornato alla ribalta delle cronache dei giornali di tutto il mondo. C’è una nuova testimonianza di un poliziotto che l’ha tirata nuovamente in ballo: lei, assieme a Michelle Conceicao e Karima El Mahroug, più nota come Ruby Rubacuori ai tempi delle cene di Arcore, si prostituivano.
Il primo degli oltre 200 testimoni del processo in corso a Milano contro Berlusconi per il reato di sfruttamento della prostituzione minorile e concussione è Marco Ciacci, un funzionario di polizia, vice-questore aggiunto. L’investigatore ha spiegato che fra le 33 ragazze che avrebbero partecipato ai presunti festini hard nella villa di Arcore, la stessa Ruby, Iris e Michelle Conceicao svolgevano all’epoca “professionalmente” l’attività di prostituzione.
Qui a Forlì Iris non l’ha più vista nessuno dopo l’inizio della bufera un anno fa. Allora, dalle intercettazioni del consigliere regionale Nicole Minetti, dopo quello di Ruby saltò fuori il nome di questa ragazza brasiliana che frequentò le ville del premier quando ancora, nel dicembre 2009, era minorenne. “Prima dello scandalo si vedeva in giro – racconta un barista di via delle Torri – era bella e si notava, anche quando non era ancora scoppiato lo scandalo e le sue immagini hanno girato in tv. È stata anche qui nel mio bar una volta”.
In questa domenica di dicembre Forlì è avvolta in una nebbia fitta. Nella gigantesca piazza Saffi, con intorno i suoi palazzi d’epoca fascista e due meravigliose chiese, la gente circola tra le bancarelle del mercato domenicale. Nella zona ci sono diversi bar. “La ragazza brasiliana? Sì, la ricordo, forse qui si è vista anche dopo che scoppiato tutto il casino, ma parliamo di diversi mesi fa”, racconta un’altra barista in piazza Cavour, che poi aggiunge: “Non è mica così bella come sembra in tv e neppure tanto alta”. Un altro ragazzo al bancone non è del tutto d’accordo sul giudizio, ma poi ricorda: “Qualche volta la vedevamo aprire il bar che gestiva sua madre e lì forse ci lavorava pure”.
Il bar a fianco, con le serrande abbassate, è quello gestito proprio dalla matrigna di Iris, probabilmente la stessa donna che qualche minuto prima ci ha cacciati dal palazzo. La madre biologica di Iris non è qui a Forlì. La donna che l’ha partorita è stata in Romagna solo pochi mesi: sono arrivate insieme il 17 novembre del 2003, come si legge negli atti della questura, ma poi è tornata subito a casa, in Brasile, mollando il suo uomo e la figlia di 9 anni. Poi Iris a 16 anni saluta i genitori lascia la palazzina di viale dell’Appennino, dove vivono anche la nonna, una zia con due figli e parte: Bologna,Rimini, Milano, a lavorare come hostess nelle fiere o come ballerina nelle discoteche. Poi, nel 2009, l’incontro fatidico con Lele Mora. Da lui alle cene di Arcore il passo è stato breve.
All’inizio dell’estate scorsa, ai microfoni di un giornalista di Michele Santoro, Iris ammise di aver partecipato ai festini, di essere stata a lungo ospitata a spese di “papi” nel residence dell’Olgettina, di aver ricevuto dei soldi dall’ex premier, ma di non aver avuto rapporti sessuali con lui, né da maggiorenne, né da minorenne. Iris aveva anche ammesso di essersi prostituita, ma solo occasionalmente. Adesso però le parole del polizziotto Ciacci – “prostituirsi professionalmente” – fanno immaginare un’altra storia.
Da questa estate, ad ogni modo, Iris si è come volatilizzata. Forse sperava che con la caduta del governo Berlusconi il mondo si dimenticasse di lei e della sua triste storia. Quella di una ragazza, neppure ventenne, nata sotto il sole del Brasile e finita incastrata nelle nebbie della Romagna.