“Roma Ladrona la Lega non perdona” o è meglio dire “Roma Ladrona finché non metti il c… sulla poltrona?” Forse è ora e tempo che anche gli slogan più noti si rinnovino. “Noi dobbiamo lottare per la Padania, poi ci penserà la storia”. Così Umberto Bossi ieri alla Fiera di Vicenza. “Il nostro popolo deve liberarsi, sarà un popolo vincitore e l’Italia sarà il popolo sconfitto. I nostri oppressori non hanno vinto, ci hanno solo portato via un po’ di soldi, non hanno guadagnato la nostra stima. L’Italia è sconfitta”.

Ormai le sparate del leader leghista non fanno più notizia. Il movimento celodurista ci ha abituato, tanto da renderci assuefatti, al suo spirito razzista e intollerante. Troppo tempo occorrerebbe per elencare gli insulti di Bossi & Co. nei confronti di donne, meridionali, immigrati, gay…: “Fatti scopare che è meglio” gridano dai banchi del Parlamento deputati della Lega ai danni della deputata del Pd Lucia Codurelli; “La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni” sentenzia il signor Calderoli. L’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sudha esclamato il prode Borghezio parlando del dopo terremoto…

In realtà il vero obiettivo è sempre lo stesso: i soldi. “Ce li hanno portati via” esclama il leader leghista. Quali? Quelli delle tasse che, secondo l’art.53 della Costituzione, tutti sono obbligati a pagare in ragione della loro capacità contributiva e cioè secondo il principio sacrosanto per cui chi più ha, più contribuisce?

Ma se la Lega considera l’Italia un oppressore da cui separarsi perchè i suoi rappresentanti si sono sempre candidati e fatti eleggere nel Parlamento di “Roma Ladrona“? Perché la Padania, loro principale strumento di propaganda continua a chiedere ed accettare i contributi statali per l’editoria elargiti da “Roma ladrona”? Non sarà un pò troppo comodo percepire stipendi e finanziamenti da uno Stato dal quale ci si vuole separare?

Una volta che i padani avranno delimitato i confini della loro nuova nazione magari imparentanosi con la Svizzera e l’Austria meridionale, prima di salutarli gli andrebbe presentato il conto.

Facciamo solo un paio di esempi: il concetto di secessione della Padania dall’Italia è stato proclamato dal 1994. In questi ultimi 17 anni si sono succedute quattro legislature parlamentari. Dal ’94 ad oggi quindi “Roma ladrona” ha pagato circa 12.000 euro lordi al mese a deputati e senatori  secessionisti (70 in media all’anno). Aggiungiamoci i circa 3 milioni di euro annuali che dal 1996 il quotidiano ha ricevuto dai fondi dell’editoria.

Ad occhio e croce, solo con queste voci siamo intorno ai 200 milioni di euro che la Lega dovrebbe rimborsare allo Stato… Giusto quello che serve per le tre corsie della Napoli-Salerno in direzione Pompei i cui lavori sono da tempo interrotti…

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