Tracciabilità del contante a 1.000 ero e non a 500 o meno.
Gli evasori ringraziano.
Nessuna misura sulla deducibilità (affitti in nero, idraulici, lavoro nero, fatture mancate eccetera). Gli evasori ringraziano doppiamente.
L’1,5 per cento in più per i capitali scudati al 5 per cento è ridicolo: chi ha scudato (senza l’obbligo di riportare e investire i capitali in Italia, tra l’altro) pagherà il 6,5 per cento (se va bene, perché già si dice che ci sarà una marea di ricorsi), quando la Germania lo ha fatto al 20 per cento e gli Usa al 25%. Gli evasori brindano.
E sempre per rimanere all’estero: nessuna tassazione sui capitali nascosti nei paradisi fiscali. Germania e Gran Bretagna, tanto per dire, hanno già stipulato accordi con la Svizzera che prevede la tassazione dei capitali garantendo l’anonimato ai propri clienti. I contribuenti britannici con conti in Svizzera, in base a un accordo stipulato lo scorso agosto, dovranno dichiarare i loro averi al fisco inglese o accettare un’imposta sui redditi e utili da capitali che oscillerà tra il 27% e il 48%. I proventi saranno versati alle autorità britanniche.
Con la Germania, l’accordo è simile (concluso il 10 agosto). L’imposta sugli utili sarà del 26,37%, praticamente identica a quella prevista per gli averi depositati nello stato tedesco. Come contropartita, le banche svizzere non dovranno rivelare l’identità dei loro clienti. Grazie all’imposta liberatoria, la Germania dovrebbe incassare un miliardo di euro l’anno. In più, riceverà una decina di miliardi a titolo di «risarcimento» per i casi di evasione fiscale del passato.
Le banche svizzere sono piene di conti di clienti italiani, sarà un caso che a nessuno è ancora venuto in mente che si potrebbero recuperare 10 miliardi senza andarli a prendere nelle tasche di chi le tasse le ha già pagate? Gli evasori ululano di gioia.
Non so com’è, ma da quando vivo all’estero l’evasione italiana la trovo ancora più odiosa. Perché è un’offesa alle persone oneste. Perché è un’ingiustizia. Perché tutti i commentatori esteri ripetono che senza lotta all’evasione non ci può essere crescita in Italia e senza crescita è inutile continuare a tassare e tagliare e raschiare il fondo del barile. La “cultura dell’evasione fiscale” in Italia è un caso di studio (tra i più recenti, leggasi il Washington Post). Solo da noi c’è molta miopia. Sarà un caso?
Twitter: @caterinasoffici