A rischio stipendio più di mille e cinquecento lavoratori dei due ospedali romani Idi e San Carlo di Nancy, di proprietà della Congregazione dei figli dell’immacolata concezione. Lunedì scorso l’amministrazione del gruppo, guidata dal “consigliere delegato” Franco Decaminada, ha comunicato ai dipendenti la difficoltà nell’erogazione delle mensilità di novembre, dicembre e della tredicesima. “Non abbiamo più liquidità”, è stata la scarna spiegazione data ai rappresentanti dei lavoratori, che ieri hanno bloccato tutte le attività delle due strutture. I due ospedali sono considerati poli di eccellenza della sanità cattolica romana. Le difficoltà finanziarie durano ormai da diversi mesi, con debiti verso i fornitori che raggiungono diversi milioni di euro. I lavoratori hanno più volte chiesto alla Congregazione di poter accedere ai bilanci e al piano industriale, per capire quanto grave sia la situazione. In serata sarebbe stato raggiunto un primo accordo con la Regione Lazio, pronta a versare al gruppo 3,5 milioni di euro per gli stipendi di novembre dell’Idi. Rimane, però, l’incertezza sul futuro dei due ospedali romani.
Di Andrea Palladino e Giorgio Mottola
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Idi e San Carlo, due ospedali al collasso
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