Fermo restando che alcune di queste persone non vogliono ricevere assistenza, meglio conosciuti come homeless, ci sono i “nuovi barboni” che sono diventati tali non per loro stretto volere.
Il freddo ormai alle porte ci obbliga a cercare nuove strade per evitare nuove morti causate dalla debilitazione, dall’alcol, dalla solitudine.
Anno dopo anno la raccolta di indumenti e coperte (che purtroppo spesso si ritrovono sulle bancarelle dei mercati) non riesce a tamponare il fenomeno.
L’assistenza sanitaria è difficile, al pari degli extracomunitari senza permesso di soggiorno, è relegata alle organizzazioni umanitarie e caritatevoli.
Tutte le mattine, nel piazzale della stazione di Milano, incontro delle persone sotto le coperte, poi, camminando, passo davanti a basiliche spesso ancora chiuse.
Mi viene in mente quante sono le basiliche di Milano e quanti siano numerosi gli ingressi ad ogni basilica. Credo che sarebbe semplice, e poco oneroso, costruire una stanza vuota, delimitata dal resto della chiesa, che abbia un accesso libero in ogni basilica. Un piccolo rifugio in cui possano dormire alcune di queste persone sfortunate per vari motivi. Probabilmente non mancherebbero nemmeno del cibo e due parola dai residenti della zona.
Questa è una piccola idea che potrebbe essere attuata subito in modo da risolvere il problema delle morti per freddo in attesa che la chiesa paghi le tasse e sia povera come ha detto Don Gallo nel suo libro “Di sana e robusta Costituzione”.
(Nella foto: piazza Duca d’Aosta – Milano, 23 novembre 2011, ore 6,30)