Sereno, sorridente, con la battuta pronta. “Avete anche voi l’ufficio qui come me?” ha detto ai giornalisti che lo aspettavano al tribunale di Milano. Silvio Berlusconi stamani si è presentato all’udienza del processo a carico dell’ex direttore di Oggi, Pino Belleri, imputato di ricettazione per le fotografie scattate nel 2007 da Antonello Zappadu, che ritraevano l’ex premier nella sua villa in Sardegna con alcune ragazze.
Il Cavaliere, nei panni di parte lesa, per trenta minuti circa ha spiegato come sia “impossibile fare quelle foto se non si entra nella proprietà”, ribadendo dunque la violazione della privacy che avrebbe subìto. Nella sua testimonianza l’ex presidente del Consiglio ha detto di non aver “dato alcuna autorizzazione. Sapevo che c’erano persone appartenenti al gruppo in visita che stavano facendo delle foto. Non sapevo però che dei fotografi non autorizzati fotografassero da lontano”. Per spiegare che era impossibile scattare quelle immagini da fuori i confini della proprietà Berlusconi si è anche servito di una fotografia aerea dell’area della villa spiegando che l’area in cui lui e i suoi ospiti si trovavano era vicino a un lago e che le foto sono state scattate da un punto su un costone montuoso che fa parte di Villa Certosa. Berlusconi ha anche aggiunto che “i responsabili della manutenzione del giardino hanno dichiarato di aver trovato orme e rami spezzati”. Inoltre, l’ex premier ha spiegato che la villa è un “vero parco delle meraviglie dove chi arriva decide poi molto malvolentieri di andarsene”.
Le foto scatenarono molte polemiche perché ritraevano l’allora premier in compagnia di diverse giovani donne. L’opinione pubblica all’epoca non era a conoscenza delle “serate eleganti” del premier e la lettera in cui l’ex moglie, Veronica Lario, denunciava che il marito si attorniava di minorenni (“vergini che si offrono al drago”) sarebbe arrivata due anni dopo. Eppure oggi, Berlusconi ha negato che in quelle immagini ritraessero qualcosa di scabroso. Secondo l’ex premier, quelle fotografie furono rielaborate ad hoc: quegli scatti erano “normali, è stato il modo in cui sono stati presentati, come harem di Berlusconi, che contravveniva alla realtà”. Ricordando quell’incontro con alcuni ospiti, Berlusconi ha spiegato che “c’erano cinque persone che mi stavano addosso in una foto di gruppo, foto che io faccio sempre”. Inoltre, il Cavaliere ha spiegato: “Sul fatto che io prendessi permano i miei ospiti, dico che è mia abitudine, è il mio modo di comportarmi normale”.
Uscito dal Tribunale di Milano, Berlusconi è andato in via Montenapoleone a fare shopping ed è entrato anche alla Coltelleria Lorenzi. “Quando viene a Milano – ha detto Aldo Lorenzi – e ha un pò di tempo ci viene sempre a trovare, perché siamo un negozio storico”. Berlusconi ha acquistato alcuni oggetti personali e qualche regalo. “L’ho trovato un po’ provato – ha aggiunto Lorenzi – ma è sempre lui, sereno, con il suo aplomb”.