“Se non le donne, chi? Mai più contro di noi, mai più senza di noi”. Sarà questo lo slogan di “Se non ora quando” (‘Snoq’), il comitato spontaneo ed eterogeo di donne, tutte indipendenti dai partiti, che domani tornerà dalle 14 a Piazza del Popolo a Roma e in decine di città italiane. Sono passati dieci mesi dal 13 febbraio, quando per la prima volta si erano mobilitate in tutto il paese per protestare contro l’immagine femminile emersa dallo scandalo escort e dal sistema di selezione della classe politica promossa da Silvio Berlusconi e dal suo governo. Un successo inaspettato e trasversale: all’appello avevano aderito oltre un milione di persone, tra cui centinaia di migliaia di uomini. Cambia il governo ma la battaglia continua. Perché oggi vogliono “contare sulla scena pubblica, far capire che l’uscita dalla crisi passa attraverso il lavoro e il welfare, e che per questo serve una democrazia paritaria e una nuova rappresentazione nei media”.
Domani dalle 14 a Piazza del Popolo a Roma, proprio come accadde lo scorso inverno, inizierà un pomeriggio di dibattiti e musica per ribadire che la crescita del paese passa da un mondo della politica in rosa al 50% e da un sistema occupazionale che supporti madri e lavoratrici. Aprirà l’Orchestra sinfonica Europa Musica con le arie di ‘Casta Diva’, ‘Carmen’ ‘Tosca’ seguite dalle note di Emma Marrone, Enrica Mou, Paola Turci e Marina Rei. Chiara Saraceno discuterà di welfare e Annamaria Testa delle nuove forme di rappresentazione femminile nella pubblicità.
“La base del movimento ha chiesto con forza la mobilitazione di domani – spiega Cinzia Guido del comitato promotore nazionale.- A febbraio il fil rouge era ‘mai più contro di noi’, perché le ripercussioni dello scandalo escort negavano alle donne una rappresentazione dignitosa. Oggi invece – puntualizza – è ‘mai più senza di noi’. Dobbiamo diventare interlocutrici di primo piano in questa fase di transizione politica, in cui rivestiamo ancora un ruolo marginale rispetto alla gestione della cosa pubblica”. Il nuovo esecutivo Monti ha però finora dato segnali nella direzione auspicata da Snoq, anche se “è ancora presto per potere valutare”. “Ministri donne che occupano dicasteri chiave come gli Interni, il Welfare e la Giustizia sono una dimostrazione di grande apertura rispetto al passato – osserva Guido – Ma questo non rende neutra la nostra posizione verso le misure che Palazzo Chigi vorrà adottare. Le nomine dei sottosegretari, ad esempio, pilotate dai partiti, non sono state all’altezza del profilo di equità di genere che chiediamo”.
Snoq è già al lavoro sulla prossima manifestazione prevista a febbraio 2012: lo scorso 2 ottobre infatti decine dei 120 comitati territoriali hanno avviato tavoli di discussione per una nuova agenda politica, che lì troverà la sua sintesi. “Non siamo ‘contro’, ma ‘per’ la costruzione delle riforme strutturali che verranno elaborate dal governo. Ad esempio sul tema del lavoro.” Domani Bologna, Milano, Napoli e altri comitati, impegnati tout court sul fronte dei tavoli e impossibilitati a organizzare il raduno in loco, hanno deciso di confluire a Piazza del Popolo a Roma o a Torino in Piazza Castello dalle 14. Tutti gli appuntamenti sono pubblicati sul sito, aggiornato con i link delle relative pagine facebook mentre sul forum sono a disposizione le informazioni sull’ospitalità e i trasporti. Domani sarà il preludio della manifestazione di febbraio. Perché anche se oggi senza Berlusconi “è possibile parlare di temi che riguardano il mondo femminile senza essere strumentalizzate dalla politica”, conclude Cinzia Guido, “il dibattito deve andare avanti con più forza”. In gioco la dignità della donna in Italia, tra battaglie culturali e democrazia paritaria.