Fini e Schifani: "Non è vero che Camere non vogliono tagliare". Sul fronte del lavoro, fallisce l'incontro tra Monti e i sindacati per scongiurare lo sciopero generale. Tabacci: "Lavoriamo ancora sulla tassazione dei capitali scudati, sottoscrizione di Btp per mantenere l'anonimato"
Intanto si infiamma l’altro dibattito di questi giorni, quello sui tagli alle indennità parlamentari, con la Lega che si schiera con la Casta. Il senatore Piergiorgio Stiffoni paventa un parlamento di “sciattoni” se dovessero passare ulteriori tagli agli emolumenti di deputati e senatori: ”E’ stato approvato, tutti concordi, che i nostri emolumenti siano nella media europea”, afferma Stiffoni, “se non altro la figura del parlamentare nazionale sia commisurata nella sua totalità alla media delle nazioni europee”. E’ una questione di “decoro”, secondo il parlamentare trevigiano: “Se vogliono una classe politica di sciattoni, è una scelta che si può fare, ma mi sembra che un certo decoro ci debba essere anche di chi lavora in Parlamento”.
La sua filippica si scaglia contro la stampa e certi articoli “emozionali” e “pieni di rancore”. Che seguirebbero “i vari Rizzo e Stella (Sergio Rizzo e Gianantonio Stella, giornalisti del Corriere della Sera e autori del celebre libro “La Casta”, ndr) che evidentemente sono i portatori d’acqua di certa antipolitica, che non è quella dei grillini, ma è un’antipolitica ben più pericolosa che viene da certe lobby europee, alle quali interessano poco parlamenti nazionali e democrazia, allora sì che sono problemi!”. Da qui il passo è breve per evocare le “potenze massoniche europee, legate a certi grandi quotidiani”, alle quali “interessa tanto avere propri omologhi al vertice decisionale dei paesi per poter imporre le loro regole”.
Quello degli stipendi dei parlamentari è solo uno dei temi caldi della giornata politica, insieme a pensioni e all’Ici sugli immobili della Chiesa. Mentre sui giornali, sul web e nella società civile monta la protesta contro l’autoconservazione dei privilegi della casta, i diretti interessati cercano di gettare acqua sul fuoco. “Non corrisponde al vero quanto ipotizzato da alcuni organi di informazione circa la presunta volontà del Parlamento di non assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti”. E’ quanto hanno dichiarato i presidenti di Senato e Camera a proposito della polemica sulle voci di un mancato taglio degli stipendi dei parlamentari. In tal senso, Renato Schifani e Gianfranco Fini hanno sollecitato il presidente Istat, Enrico Giovannini, “a concludere nel più breve tempo possibile i lavori della commissione” incaricata di studiare le indennità parlamentari in Europa “per poter subito procedere” al taglio delle indennità in Italia.
“Come dimostrano anche le recenti decisioni autonomamente assunte dagli Uffici di Presidenza di Senato e Camera sulla nuova disciplina dei cosiddetti vitalizi – hanno scritto Schifani e Fini in una nota – il Parlamento è pienamente consapevole dell’esigenza di dar vita ad atti esemplari e quindi anche di adeguare l’indennità dei propri membri agli standard europei, secondo quanto già votato in Aula nei mesi scorsi sia a Palazzo Madama che a Montecitorio“.
Intanto emergono nuovi dettagli sulla tassa ai capitali “scudati”, dopo i rilievi tecnici sulla difficoltà di applicarla. Secondo il parlamentare del Terzo Polo Bruno Tabacci, agli “scudati” si chiederà o un prelievo aggiuntivo (dall’1,5%, previsto ora dalla manovra, al 3,5% per i capitali e al 5% per gli immobili) o “in alternativa la sottoscrizione di Btp decennali con un tasso di interesse al 2,5-3%, mantenendo l’anonimato. Il Tesoro sta verificando queste ipotesi”, riferisce Tabacci a margine dei lavori in corso alla Camera. Gli introiti andrebbero a copertura delle esigenze espresse dal Parlamento, ovvero le modifiche sulle pensioni e sull’Imu.
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23.14 – Monti: “Ascolto sì, ma imperativo mantenere saldi invariati”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, accompagnato dai ministri Piero Giarda, Elsa Fornero, dal viceministro Vittorio Grilli e dal sottosegretario Antonio Catricala’ – informa un comunicato di Palazzo Chigi – ha ricevuto questa sera i segretari generali della Cgil, Susanna Camusso, della Cisl, Raffaele Bonanni, della Uil, Luigi Angeletti, e dell’Ugl, Giovanni Centrella, che, alla vigilia dello sciopero generale, hanno ribadito le loro valutazioni critiche su diversi aspetti del decreto legge approvato dal governo il 4 dicembre scorso. Da parte sua, il governo ha fornito precisazioni e chiarimenti nell’intendimento di rappresentare dettagliatamente gli elementi di equita’ presenti nel decreto. La presentazione del governo ha preso le mosse – sottolinea la nota di Palazzo Chigi – dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all’interno della piu’ vasta crisi europea. In particolare, il governo ha ribadito l’imperativo di mantenere invariati i saldi del pacchetto in discussione in Parlamento, nonche’ la composizione e la natura strutturale dei provvedimenti. E’ stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti piu’ urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato. In conclusione, il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha osservato come il governo in questi giorni abbia ascoltato attivamente il Parlamento e questa sera i rappresentanti sindacali. Alla luce delle opinioni raccolte, conclude la nota,il governo rendera’ note le sue determinazioni nel piu’ breve tempo possibile.
23.06 – Bonanni: “Senza concertazione è un percorso di guerra”. Far saltare la concertazione sarebbe un grave danno per il Paese. Lo ha detto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, al termine dell’incontro sulla manovra con il governo. “Sara’ un percorso di guerra nei prossimi mesi – ha aggiunto – Voglio capire chi provvederà alla coesione sociale, a stringere le persone intorno a un Paese che ha bisogno di sostegno. La politica sarà in difficoltà e dovrà ricorrere al voto di fiducia”.
22.51 – Bonanni: “Abbiamo chiesto di prendere in forte considerazione la riduzione drastica della spesa che riguarda le articolazioni dello Stato, riorganizzando lo Stato anche nelle sue articolazioni locali”. Angeletti: “Le nostre proposte sono state ignorate”
22.40 – Angeletti: “Risultato per nulla soddisfacente”
22.35 – Bonanni: “Fino a voto manovra delegazioni protesteranno sotto il parlamento. Condividiamo gravità della situazione, ma siamo convinti che trovare le soluzioni, anche rapidamente, significa trovarle con senso di equità”
22.33 – Camusso: ribadite posizioni a Monti. Conferenza stampa dopo l’incontro con il premier. Camusso: “Abbiamo ribadito nostra posizione. L’incontro si è concluso con un generico impegno di tener conto di ciò che è stato detto in questi giorni”
22,30 – Terminato incontro Monti-sindacati. E’ terminato dopo oltre due ore l’incontro fra governo e sindacati a palazzo Chigi.
21,13 – Manovra, alla Camera iniziati i lavori in Commissione Bilancio e Finanze. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno cominciato i lavori serali sulla manovra. Il governo e i relatori, in questo momento, stanno dando i pareri sugli emendamenti segnalati dai gruppi.
21,10 – Frequenze Tv, Di Pietro: “Monti ha garantito a Berlusconi che non le avrebbe messe all’asta”. ”Monti ha garantito a Berlusconi che non avrebbe messo all’asta le frequenze televisive”, ha affermato Antonio Di Pietro durante un incontro con i ricercatori italiani alla University College of London. ”A Berlusconi è convenuto andare via”, ha aggiunto il leader dell’Italia dei Valori: “Con il governo Monti le sue aziende hanno ripreso in Borsa il 15%. Ora lascerà che la medicina amara la somministri qualcun’altro. Detto questo, io non criminalizzo il governo Monti ma quello precedente”.
20,53 – Manovra, stasera i primi emendamenti in Commissione Bilancio, domani quelli su Imu e pensioni. Sono attesi tra stasera e domani gliemendamenti alla manovra dei relatori Pier Paolo Baretta del Pd e Maurizio Leo del Pdl. Una parte, di minore impatto finanziario, potrebbe arrivare già stasera mentre le correzioni che richiedono risorse, come quelle sull’Imu o sull’indicizzazione delle pensioni, potrebbero arrivare nella giornata di domani. Il governo sta infatti lavorando ancora sulle coperture. Inoltre alla Camera si attende l’esito dell’incontro tra governo e parti sociali in corso a Palazzo Chigi. Tra poco nelle Commissioni Bilancio e Finanze comincerà l’esame e il voto degli emendamenti segnalati dai gruppi. La giornata clou dovrebbe essere domani, quando ci sarà maggiore chiarezza sulle modifiche possibili. Le Commissioni hanno tempo fino a martedì mattina per l’ok. La manovra approderà in aula il 13 dicembre.
20,32 – Tabacci (Terzo Polo): “Si lavora ancora su tassa agli scudati. Anonimato a chi sottoscrive Btp”. Il prelievo sugli scudati resta tra le coperture sulle quali si lavora per le correzioni alla manovra. Oltre all’aumento dell’aliquota “si ragiona su un contributo per l’anonimato. Chi vorrà mantenerlo potrebbe dover sottoscrivere Btp per un ammontare pari al valore dei capitali scudati”. Lo riferisce Bruno Tabacci (Terzo Polo). Agli “scudati” si chiederà o un prelievo aggiuntivo (dall’1,5%, previsto ora dalla manovra, al 3,5% per i capitali e al 5% per gli immobili) o “in alternativa la sottoscrizione di Btp decennali con un tasso di interesse al 2,5-3%. Il Tesoro sta verificando queste ipotesi”, riferisce Tabacci a margine dei lavori in corso alla Camera. Gli introiti andrebbero a copertura delle esigenze espresse dal Parlamento, ovvero le modifiche sulle pensioni e sull’Imu.
20,20 – Manovra, sì del governo all’aumento a 980 euro dei pagamenti in contanti della pubblica amministrazione. Il Governo darà parere favorevole in Commissione Bilancio alla Camera all’emendamento che aumenterà da 500 a 980 euro il tetto per i pagamenti cash da parte della Pubblica amministrazione. Lo rende noto, conversando con i giornalisti, il sottosegretario per i Rapporti con il parlamento Giampaolo D’Andrea. La misura permetterà a una fascia più ampia di pensionati di incassare la somma mensile senza dover aprire un conto corrente.
20,02 – Palazzo Chigi, al via l’incontro governo-sindacati. E’ cominciato a palazzo Chigi l’incontro fra il presidente del Consiglio Mario Monti e i sindacati. Nella sede del governo sono presenti il ministro Elsa Fornero (Welfare) e il viceministro Vittorio Grilli (Economia). Per i sindacati sono presenti Susanna Camusso (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl), Luigi Angeletti (Uil), Giovanni Centrella (Ugl).
19,55 – Contributi pubblici all’editoria, incontro Giarda-Malinconico, sarà rivisto l’elenco dei beneficiari. Il Governo intende procedere verso una “riclassificazione” dei contributi per l’editoria. Lo ha chiesto il ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda in un colloquio a Montecitorio con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’Editoria, Carlo Malinconico. La manovra dispone la cessazione del sistema di erogazione dei contributi diretti all’editoria nel 2013. “C’è un problema di risorse – dice Malinconico ai giornalisti -, non penso che il Governo modificherà l’articolo della manovra sull’editoria. So che ci sono giornali che avranno seri problemi a partire dal 2012. Ci sono più di cento testate che ricevono contributi. Dovremo avviare una riclassificazione, tenendo conto che ci sono sicuramente testate che esprimono istanze politiche e culturali, garantendo il pluralismo. Non così per altre”.
19,24 – Bonanni (Cisl): “Manovra incresciosa e recessiva, fatta al 60% di tasse”. ”E’ increscioso quanto staaccadendo, o il governo cambia la manovra o altrimenti noi continueremo la protesta”. Lo ha detto al Tg3 il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, nell’imminenza dell’incontro tra Monti e i sindacati a Palazzo Chigi, sottolineando che difficilmente verrà ritirato lo sciopero di domani: “Lo facciamo perché la manovra è iniqua. Se cambiano impostazione, al posto dei poveri pagano i meno poveri, i ricchi addirittura, allora cambia la nostra impostazione, ma non mi pare il caso”. E’ il momento, secondo Bonanni di mettere “le mani sulla spesa pubblica: si agisce subito su pensionati e pensionandi, si agisce tardi su spesa pubblica e su spese politici”. E’, prosegue, “una manovra recessiva, fatta al 60% di tasse”.
19,17 – La contromanovra della Lega: patrimoniale anti-evasione e tassa sulle rimesse all’estero. “La Lega Nord ha la soluzione pertrovare i 5 miliardi che servono per non gravare sull’Imu prima casa e sulle pensioni”. Lo afferma in una nota il vice-capogruppo vicario dei deputati della Lega Nord Alessandro Montagnoli. Gli emendamenti leghisti in Commissione Bilancio della Camera vanno “dall’imposta anti evasione che vale dai 3 ai 5 miliardi di euro, alla tassazione delle rimesse all’estero; ci sono poi il contributo di solidarietà e i tagli ai ministeri, soprattutto esteri e difesa con il ridimensionamento delle missioni. Abbiamo proposto la patrimoniale anti-evasione e un ritocco al ribasso delle cosiddette pensioni d’oro; il taglio dei trasferimenti alle imprese pubbliche e l’aumento a 1.000 euro del limite per il pagamento per contanti delle pensioni”. Il gettito di questi provvedimenti potrebbe “perfino ridimensionare l’aumento delle accise sui carburanti che oltre a risultare particolarmente odioso per gli automobilisti, finisce per l’avere ripercussioni assai negative in termini di aumento dell’inflazione”.
19,06 – Casini: “Tagli anche per noi parlamentari entro il 31 dicembre”. “Chi più ha più deve dare. Entro il 31 dicembre, nei tempi stabiliti dal Governo, ci devono essere i tagli anche per noi”. Lo afferma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Tg3 sugli stipendi dei parlamentari.
19,01 – Alla Provincia di Perugia auto di servizio con lo sponsor per tagliare i costi. Auto di servizio in comodato d’uso gratuito in cambio del marchio del concessionario fornitore sui mezzi: è l’idea della Provincia di Perugia per abbattere i costi. “Stimiamo ci possa portare un risparmio per il bilancio di circa 40 mila euro”, afferma il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi (Pd). “A carico nostro sarà solo il costo del carburante mentre tutto il resto, manutenzione compresa, lo pagherà il concessionario”. Questo in cambio potrà mettere il suo marchio accanto a quello dell’ente.
18,56 – Incontri tra governo e maggioranza per modificare la manovra. Governo e maggioranza stanno ancora lavorando a possibili modifiche alla manovra. Sarebbe in corso una riunione alla Camera tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, i relatori alla manovra, Pier Paolo Baretta del Pd e Maurizio Leo del Pdl, e rappresentanti della maggioranza (Pd, Pdl e Terzo Polo). Secondo quanto di apprende, si stanno verificando varie possibilità di modifica, approntate in queste ore dagli uffici tecnici, per conteggiare esattamente le risorse necessarie. Le Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio sono convocate stasera alle 20.30. Si dovrebbe cominciare a votare gli emendamenti segnalati dai gruppi. Il via libera delle Commissioni alla manovra dovrebbe arrivare nella giornata di domani.
17,57 – Di Pietro: “Monti ascolti i sindacati”. “E’ importante che stasera Mario Monti incontri i sindacati, proprio per mantenere il suo impegno a difendere prima di tutto la coesione sociale. Mi auguro che ascolti le istanze dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali con attenzione. C’è la possibilità di evitare questo sciopero ma, per farlo, il governo deve dimostrarsi responsabile e riuscire a far quadrare i conti in un modo diverso”. Lo scrive sul suo blog il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “Non ci voleva un esecutivo di professori per aumentare la benzina, mettere l’Ici sulla prima casa e diminuire le pensioni alle fasce sociali più deboli: per fare questo bastava un governo Berlusconi qualsiasi”, aggiunge. “Il nostro impegno non è quello di bocciare questa manovra, ma di farne un’altra più equa e più giusta”.
17,54 – Crosetto (Pdl): “Crisi, al Nord voglia di secessione, la Lega getta benzina sul fuoco”. “La Padania rischia di andarsene. Al Nord c’è voglia di secessione”. A lanciare l’allarme è Guido Crosetto, deputato del Pdl, in un’intervista ad Affaritaliani.it. “La Lega è l’unico partito dell’opposizione e sta gettando benzina su un Nord già infiammato. E’ ampiamente diffusa nelle persone che abitano nelle regioni settentrionali la sensazione che sono loro quelli che pagano di più il costo dello Stato. Al Nord – aggiunge Crosetto – c’è un clima pessimo, una rabbia e una sfiducia tali nei confronti di tutte le istituzioni che si rischia il consolidamento giorno dopo giorno di una maggioranza di popolazione che veda quella della secessione come l’unica possibilità di sopravvivere alla crisi”.
17,36 – Tabacci (Terzo polo): “11.700 euro ai parlamentari? Non li ho mai visti”. ”Ho partecipato ieri alla riunioneche ha valutato l’emendamento. La polemica che è montata è fuori luogo”. Lo afferma Bruno Tabacci, esponente del Terzo Polo a Tgcom24. “Una cosa mi ha lasciato senza parole – prosegue – quegli 11mila e 700 euro chi li ha mai visti? Dicono che ci sono 3.500 previsti per i collaboratori. Appunto. I soldi per i collaboratori io non li ho mai visti. Perseguite quelli che non sono in regola, io ho un’assistente che è in regola e sono una persona trasparente. Sono del parere che bisogna andare sulla media europea e bisogna farlo subito”. Tabacci propone una soluzione: “Invito i Questori, senza attendere la Commissione Giovannini, a provvedere direttamente al pagamento dei collaboratori, senza accreditarne i compensi ai deputati. Basterebbe questo per rientrare nella media europea e lo si può fare subito”. Quanto all’incarico di assessore, Tabacci aggiunge: “Sono assessore al Comune di Milano ma gratis, è un secondo lavoro che io faccio con onore e responsabilità”.
17.20 – Lega: volete politici sciattoni? “E’ stato approvato, tutti concordi,che i nostri emolumenti siano nella media europea, se non altro la figura del parlamentare nazionale sia commisurata nella sua totalità alla media delle nazioni europee. Se vogliono una classe politica di sciattoni, è una scelta che si può fare, ma mi sembra che un certo decoro ci debba essere anche di chi lavora in Parlamento”. Anche la Lega, scende in campo sugli emolumenti ai parlamentari, con il senatore Piergiorgio Stiffoni che critica chi si accoda a certi articoli ‘emozionalì e ‘pieni di rancore. “Se poi – rileva il senatore del Carroccio – si vuole seguire la stampa, con i vari Rizzo e Stella che evidentemente sono i portatori d’acqua di certa antipolitica, che non è quella dei grillini, ma è un’antipolitica ben più pericolosa che viene da certe lobby europee, alle quali interessano poco parlamenti nazionali e democrazia, allora sì che sono problemi!”. “La nobile arte della politica, cui parecchi quotidiani che oggi starnazzano si sono attaccati per far arrivare contributi pubblici, la si vuole uccidere? Si sa che a queste potenze massoniche europee, legate a certi grandi quotidiani, interessa tanto avere propri omologhi al vertice decisionale dei paesi per poter imporre le loro regole”. Ed è proprio quello, dice Stiffoni, “per cui noi della Lega ci siamo sempre battuti: l’Europa dei burocrati, di certi potentati si sta effettivamente manifestando”. “Lo stesso Monti è stato mandato dall’Europa da queste consorterie. Evidentemente non ci siamo ancora resi conto che la nostra democrazia è stata largamente commissariata. Di questo passo – conclude – a cosa serve andare a votare? Stanno decidendo di eliminare le province? Eliminiamo anche il Parlamento nazionale! Tanto secondo questi innominati non serve a niente…”.
16.30 – Vendola: hanno ragione i sindacati. “Lo sciopero di domani promosso unitariamente da Cgil-Cisl-Uil per esigere una manovra diversa dal governo Monti, e’ un atto di responsabilita’ nei confronti del futuro del nostro Paese”, dice Nichi Vendola. Il leader Sel, confermando l’adesione e il sostegno allo sciopero, aggiunge che “reperire risorse per uscire la crisi e salvare l’Italia e’ necessario ma senza pesare su chi ha gia’ pagato ampiamente e quotidianamente sia la crisi sia un quindicennio di politiche berlusconiane”. “Hanno ragione le organizzazioni sindacali: il carico va spostato dai ceti piu’ deboli e medio-bassi a quelli che non hanno mai pagato. Correggere l’impianto della manovra, togliendo tutte quelle misure che rendono iniquo il provvedimento e che devastano il sistema di welfare, questo – conclude – devono fare il Parlamento e il governo Monti: non restino indifferenti, sin dall’incontro di stasera al disagio profondo che viene da quegli italiani che in tutti questi anni hanno salvato l’Italia”.
16.17 – Fornero: “Siamo medici per salvare malato grave”. ”Siamo stati chiamati come medici al capezzale del malato. C’erano medici che non erano in grado di risolvere la crisi del malato Italia e allora sono stati chiamati altri medici a cui hanno detto ‘provate voi’. Questo malato lo era gravemente. Noi siamo qui, non chiediamo come ci siamo arrivati, non guardiamo i comportamenti dello stesso malato che hanno portato a questo stadio di malattia”: lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero.
16.07 – Camusso: preoccupati ma pronti a miracolo. “Siamo sempre pronti a discutere ma gli annunci fatti dal Governo mi preoccupano”. Così Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, a margine della manifestazione in piazza del Popolo a Roma, ha risposto a chi le chiedeva se ci fossero margini di intesa con il Governo sulla manovra finanziaria a poche ore dall’incontro tra premier e parti sociali. “Siamo sempre pronti però – ha aggiunto la Camusso – ad assistere a un miracolo”.
16.00 – Confindustria: Ora ok rapido, no stravolgimenti. “L’auspicio è che il decreto vengaapprovato rapidamente, senza stravolgimenti”. E’ quanto si legge in una nota di Confindustria, secondo la quale “è essenziale che i mercati vengano rassicurati prima della riapertura di domani riguardo in particolare all’invarianza dei saldi”. ”Siamo consapevoli – si legge – che la manovra contiene sacrifici rilevanti per tante persone, ma non ha alternative e consente di dare una speranza di ripresa all’economia, all’occupazione, ai giovani e alle donne del nostro Paese”.
15.46 – Reguzzoni: no ostruzionismo ma non staremo zitti. “Questa manovra è sbagliata innanzitutto perché colpisce pensionati e famiglie ed è penalizzante per chi ha lavorato una vita e per chi ha fatto sacrifici per comprarsi una casa”. A dichiararlo è il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni. “Oltretutto – precisa il capogruppo leghista – frena l’economia e penalizza i giovani. Servirebbe invece – prosegue – un intervento di stimolo e di rilancio del lavoro e dell’economia. La Lega Nord farà di tutto per convincere il governo a cambiare idea, ma non faremo ostruzionismo. Siamo concreti – conclude – e ci interessano i risultati, ma se la manovra è sbagliata non staremo in silenzio”.
15.39 – Fornero: “Al lavoro su occupazione dalla prossima settimana”. Sul mercato del lavoro “ci si puo’ mettere a lavorare dalla prossima settimana”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata “In 1/2 ora”. “I nostri tempi sono molto brevi” ha aggiunto il ministro. “Abbiamo cominciato con le pensioni, ma poi bisognerà fare in modo che il mercato del lavoro sia inclusivo”. “Questo cambiamento nel sistema delle pensioni – spiega la Fornero – richiede, a sua volta, come necessità e non come elemento opzionale, un diverso funzionamento del mercato del lavoro e anche una diversa concezione del lavoro. Sento tanti pensionati che, in questi giorni, dicono: io con la mia pensione bassa devo mantenere i miei figli e nipoti disoccupati. Questa è una patologia: abbiamo fatto del sistema pensionistico un grande ammortizzatore sociale. Non è la riforma delle pensioni che cura il mercato del lavoro, ma è per dire che dobbiamo fare in modo – e non sarà una cosa facile, che faremo con i sindacati e con le parti sociali – dobbiamo fare in modo che il mercato del lavoro, funzionando meglio, possa dare pensioni migliori di quelle che oggi sono promesse ai giovani, alle donne. Questi sono i cambiamenti epocali che in qualche modo stiamo disegnando”. “La riforma del mercato del lavoro – spiega il ministro – sarà oggetto di confronto con le parti sociali, ma quella non fa cassa, quella dovrà cambiare i meccanismi”.
15.36 – Franceschini: “Chiesa? Aspettiamo governo”. ”Sulle necessarie modifiche dell’Ici relativa ai beni della Chiesa stiamo aspettando la proposta del governo”. Così il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, contattato telefonicamente, ha risposto ad una domanda sull’eventuale intervento nella manovra sulle norme che riguardano l’Ici degli immobili della Chiesa.
15.10 – Fornero: Su articolo 18 non rispondo. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero non ha voluto esprimere opinioni in merito all’art.18. “Lo sapevo che Lei aveva in mente una cosa così, ma siccome io avevo anche in mente che a una sua domanda non avrei risposto, è arrivata la domanda a cui non risponderò”. Lo ha detto rispondendo, con tono quasi professorale, a Lucia Annunziata che glielo chiedeva nel corso della trasmissione in 1⁄2 ora su Rai 3
15.08 – Fornero a Rai tre: Su patrimoniale governo farà abbastanza. “Dal punto di vista dell’equita’, nel senso dell’imposta patrimoniale, mi pare che questo governo stia facendo abbastanza”. E’ quanto ha affermato il ministro del Lavoro e le Politiche Sociali, Elsa Fornero, intervistata da Lucia Annunziata durante la trasmissione ‘In mezz’ora’. “Dal punto di vista dell’equita’ nel senso dell’imposta patrimoniale – sono parole della Fornero – mi pare che questo governo stia facendo abbastanza: noi non abbiamo un’anagrafe che consenta oggi di prendere i grandi patrimoni” e se il governo “fosse venuto fuori con l’idea di avviare questa anagrafe in modo di poter colpire tra due anni questi grandi patrimoni, noi non saremmo stati credibili e sicuramente la manovra non avrebbe realizzato in tempi brevi quello che invece sta realizzando”.
15.00 – Fornero su Twitter: “Rinvio tagli stipendi ai parlamentari è vergognoso”. Il rinvio dei provvedimenti relativi agli stipendi dei parlamentari è vergognoso. Sono vicina a chi protesta”.
14.40 – Fornero: “Anch’io a incontro con sindacati”. “Ci sarò anch’io”. Così ha risposto il ministro del Lavoro Elsa Fornero a Lucia Annunziata nella trasmissione In ½ ora, annunciando che sarà presente questa sera all’incontro convocato dal premier Mario Monti con i ledaer sindacali. I saldi della manovra non si toccano: “Se all’interno ci sono spazi per ampliare la platea di coloro che potranno avere l’anno prossimo e nel 2014 una sorta di rimborso che ci sarà o anche rimodulare l’imposta sulla casa, noi saremo felici ma bisogna trovare altri soldi”. E’ quanto ha affermato il ministro del Lavoro e le Politiche Sociali durante la trasmissione su RaiTre. Il ministro, poi, ha parlato delle pensioni dei parlamentari. “Non è materia nella quale il governo possa entrare, è materia interna alla Camera e al Senato”. La Fornero ha però ammesso l’impegno in questa direzione dei presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini. “Devo dire che sin dall’insediamento di questo governo – ha osservato – ho riscontrato una sensibilità grande dei due presidenti per rivedere con immediatezza le pensioni dei parlamentari”.
14.24 – Mirabelli: “Limite contanti per pensioni? Profilo incostituzionalità”. La norma, contenuta nella manovra del governo, che vieta di pagare in contanti le pensioni superiori ai 500 euro, “è un provvedimento costrittivo che potrebbe presentare profili di incostituzionalità se fosse accertata la non ragionevolezza del limite, tenuto conto della geografia del Paese e delle difficoltà in cui si potrebbero trovare molte categorie di persone”. Lo ha detto il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli. “Oltre ai costi di natura economica, che potrebbero essere superati, vanno analizzati anche i problemi di natura culturale e organizzativa – sottolinea Mirabelli – Chi vive ad esempio in zone di campagna, lontano dagli uffici postali, potrebbe trovarsi in difficoltà. Bisogna verificare dunque se questo provvedimento risponde a un criterio di ragionevolezza”. “C’è da chiedersi – aggiunge – se in linea complessiva non ci siano strumenti più efficaci, rispetto ai controlli minuti, per portare all’emersione dell’evasione fiscale”.
13.56 – Di Pietro: “Monti ascolti istanze dei lavoratori”. “Mi auguro che Monti ascolti le istanze dei lavoratori e dei sindacati. C’è la possibilità di evitare questo sciopero ma, per farlo, il governo deve dimostrarsi responsabile e riuscire a far quadrare i conti in un modo diverso. Non ci voleva un esecutivo di professori per aumentare la benzina, mettere l’Ici sulla prima casa e diminuire le pensioni alle fasce sociali più deboli: per fare questo bastava un governo Berlusconi qualsiasi”. E’ quanto afferma il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, oggi a Londra per incontrare i ricercatori italiani. “L’impegno dell’Italia dei Valori – prosegue – non è quello di bocciare questa manovra, ma di farne un’altra più equa e più giusta”.
13.54 – Taglio delle indennità, Crosetto: “Da giornali informazioni false”. ”I giornali di oggi titolano e polemizzano sul nulla. La norma prevista nella manovra Monti, è già legge. Già è previsto l’adeguamento, già è prevista la tagliola al primo gennaio. Non è più tollerabile per le persone oneste che hanno accettato di dedicarsi alla politica, uscire di casa, acquistare il giornale e sentirsi, in questo caso senza alcun motivo reale, insultati ed additati come bersaglio di un odio ormai irreversibile”. E’ quanto dichiara il deputato del Pdl, Guido Crosetto, che poi ha aggiunta: “Poi si passi ai problemi più importanti. Mi sono stufato insieme a molti colleghi seri, di essere messo in un calderone informe ed essere messo alla berlina in quanto eletto in un’istituzione democratica, ogni giorno, spesso mistificando la realtà, da persone che nella loro vita privata, nella loro storia e nel loro quotidiano non hanno fatto nulla in più o meglio di me, e che solo per il fatto di aver l’onore di scrivere su un giornale, possono permettersi di insultare, deridere, diffamare e cercare di far uccidere moralmente e fisicamente, perchè questo è il punto cui arriveremo tra poco, altri cittadini come loro che nulla hanno fatto di male se non essere eletti”.
13.36 – Bocchino: “Subito tagli indennità”. “La politica ha il dovere di dare risposte immediate alla pubblica opinione e fare subito quei sacrifici che vengono chiesti agli italiani. La commissione Giovannini trasmetta ad horas alle Camere lo studio sulla media delle retribuzioni dei parlamentari nei paesi europei affinché l’adeguamento possa essere deliberato dallo stesso Parlamento entro fine anno, riducendo le nostre retribuzioni sin dal prossimo gennaio. Il 2012 deve iniziare all’insegna della sobrietà per tutti gli italiani, ma soprattutto per i politici”. Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.
13.35 – Zaia: “Anche la Chiesa paghi l’Ici”. ”Tutte le strutture profit che fanno capo alla Chiesa devono pagare l’Ici”. Lo afferma il governatore del Veneto Luca Zaia (Lega), in un’intervista al Corriere del Veneto. Zaia fa anche degli esempi: “Penso – dice – ai convitti, agli studentati, agli ostelli che magari vengono gestiti come veri e propri piccoli alberghi, a tutti gli immobili legati all’attività commerciale. Ma anche alle scuole private, che se in attivo grazie alle rette, non vede perché dovrebbero essere esentate”. Per il presidente veneto, il discrimine sull’esenzione o meno dell’Ici dev’essere solo una: se su quell’immobile si fa o meno profitto. “Questa stessa regola – spiega Zaia – va però applicata a tutti ed in questo senso i vescovi hanno perfettamente ragione”. “Penso che la Chiesa – prosegue il governatore – farebbe bene ad approfittare dell’occasione per fare un grande esempio di trasparenza, ed ho l’impressione che il cardinal Bagnasco abbia perfettamente inteso la situazione”.
13.16 – Casini: “Coalizione e premier si decidano dopo voto”. “Se vuole riconquistare il centro della scena, la politica deve approfittare di questo scorcio di legislatura per superare il bipolarismo perfetto, modificare i regolamenti delle Camere, ridurre il numero dei parlamentari, varare una legge elettorale che restituisca ai cittadini il diritto di scegliersi i propri rappresentanti”. Lo sottolinea al Quotidiano nazionale il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, secondo cui “è possibile consolidare la democrazia dell’alternanza senza rendere i partiti schiavi di colizioni che non riescono a governare”. “Tra un anno e mezzo -avverte Casini- avremo nuove facce e nuove alleanze. Questo governo è destinato a cambiare l’idea stessa della politica e l’organizzazione dei partiti, ma vorrei che il parlamento fosse protagonista e non subalterno. Regolamentiamo in modo nuovo i partiti, subordiniamo il loro finanziamento alla trasparenza e alla democrazia della propria vita interna, favoriamo incentivi fiscali per i privati che li sostengono superando così l’attuale sistema di finanziamento pubblico”. Per quanto riguarda l’elezione di coalizioni con un premier designato, Casini ribatte: “E’ trasparenza vincere con Prodi e poi impedirgli di governare? E’ trasparenza costruire coalizioni monstre e puntualmente rinviare i problemi perchè non riescono a decidere? Non siamo a un seminario di studi, ma nella realtà pratica e da lì dobbiam partire” per cui “è il male minore” che a decidere coalizioni e premier siano i partiti dopo il voto. Sul futuro di Monti e Passera, Casini osserva: “Sono a tutti gli effetti protagonisti della politica e credo lo rimarranno. Abbiamo bisogno di energie e volti nuovi, e poi Monti come senatore a vita ormai non può più riconvertirsi in Cincinnato!”