Dopo i due giorni di stop alle auto, il sindaco reagisce alle critiche, soprattutto da parte dei commercianti. "Intervenire era mio dovere giuridico, gli inquinanti più dannosi per la salute sono calati". L'attacco di Geronimo La Russa, vicepresidente dell'Aci: "Solo una scorciatoia". Le condizioni atmosferiche "schiacciano" a terra le polveri, dati ancora allarmanti
I commercianti protestano denunciando mancati introiti natalizi nel bel mezzo della crisi, ma il sindaco di Milano Giuliano Pisapia difende il blocco del traffico del 9 e 10 dicembre. Dati i livelli di inquinamento raggiunti, fermare le auto era un “preciso dovere giuridico” e ha avuto “un effetto positivo”, provocando un calo delle sostanze più dannose per la salute.
“Il blocco del traffico di due giorni (dalle 10 alle 18, ndr) ha avuto un effetto positivo”, sostiene il sindaco in un comunicato. “E’ stata una scelta obbligata, necessaria e utile. Nella giornata di ieri tutte le centraline milanesi hanno registrato un calo del Pm10 (le polveri sottili, ndr) rispetto al giorno precedente, malgrado le condizioni meteo non fossero positive. Un miglioramento che non si è registrato nei rilevamenti delle centraline posizionate fuori dal territorio milanese”. Pisapia sottolinea il “dimezzamento del valore del biossodo d’azoto, particolarmente dannoso per bambini e anziani e per chi soffre di asma e di disturbi delle vie respiratorie”.
Una scelta obbligata, insomma, “dopo oltre venti giorni di superamento dei livelli limite degli inquinanti”, perché il sindaco “è il massimo responsabile della salute dei milanesi”. A chi gli contesta di prendersela con gli automobilisti tralasciando le altre fonti di smog, Pisapia ricorda che sta proseguendo il programma di teleriscaldamento, di cui “a oggi usufruiscono già 200 mila milanesi”. Se poi anche i comuni dell’hinterland avessero aderito al blocco, questi provvedimenti “sarebbero stati ancora più efficaci”.
L’inquinamento a Milano si è abbassato, ma resta sopra la soglia di guardia. Le centraline di rilevamento del Pm10 nel capoluogo infatti, ieri, hanno superato i limiti di 50 microgrammi al metro cubo, tanto in centro quanto in periferia, quanto in molti comuni della provincia e a Monza. Le condizioni atmosferiche, con scarsa circolazione d’aria a bassa quota, fanno sì che gli inquinanti non si disperdano.
A Pisapia arrivano le critiche di Geronimo La Russa, figlio dell’ex ministro della Difesa e vicepresidente dell’Automobile Club di Milano: “Appariva quasi scontato che il blocco della circolazione non producesse effetti positivi sull’abbassamento delle polveri sottili. Fermare le auto è chiaramente la scorciatoia più facile per chi cerca vanamente di dare un segnale alla cittadinanza”. Il vicepresidente dell’Aci chiede “interventi strutturali”, e porta l’esempio dell’accordo “siglato nei giorni scorsi con Regione Lombardia per formare nuovi mobility manager. In Lombardia ce ne sono circa 200, puntiamo ad aggiungerne altri 100”.