Premier britannico nella bufera. In casa sua e dentro al suo governo. Motivo: lo strappo con l’Europa. Rottura definitiva e per molti inaspettata. Tanto che Nick Clegg, vice-premier britannico e leader dei Lib-Dem è “furioso” con il premier. Sostiene che la “partita è stata giocata male”. Un brutto errore consumatosi a Bruxelles con la decisione di porre il primo veto nella storia dei rapporti tra Gb e Ue. Clegg boccia anche l’idea di una consultazione popolare inglese sulla Ue. “Non è il caso di indire in Gran Bretagna un referendum sull’Unione Europea”.
La bufera rimbalza oggi in tutta Europa dalle pagine del domenicale The Independent che riferisce anche del timore di Clegg che la Gran Bretagna diventi ora “the lonely man of Europe”. Sempre secondo la fonte vicina al vice-premier, Clegg ritiene che quello riportato a casa da Cameron dopo la maratona bruxellese sia uno “spettacolare fallimento”. “Nick – scrive The Independent citando la sua fonte – di certo non pensa che sia un buon accordo per la Gran Bretagna, per l’occupazione e per la crescita. Ci lascia isolati in Europa e va contro i nostri interessi nazionali. Il timore di Nick – aggiunge la fonte – è che diventiamo ‘the lonely man of Europè (l’uomo solitario in Europa)”. E ancora: “Nick non riesce a capacitarsi che Cameron non abbia tentato di negoziare più a lungo. Nick non avrebbe condotto così la partita britannica”, ha riferito ancora la fonte vicina a Clegg.
Insomma, il governo di Cameron mostra le prime crepe. Tanto più che anche due ministri affermano che il Paese “è in una cattiva posizione”, e il risultato di Bruxelles è stato “deludente”. Lo scrive il Telegraph. “Non critico il premier, la nostra politica è stata una decisione collettiva. Siamo finiti in una cattiva posizione”, ha detto il ministro delle attività produttive, il lib-dem Vince Cable. “E’ un deludente, sorprendente risultato”, ha detto il ministro della Giustizia, Ken Clarke.
Forti critiche erano arrivate già ieri dall’ex direttore dell’Economist Bill Emmot che ha accusato Cameron di ”egoismo” spiegando lo strappo europeo con “motivi di politica interna e il tentativo di tranquillizzare l’ala più conservatrice del partito”. In definitiva “ha fatto una scelta stupida, così come stupido è stato in passato il comportamento di altri Paesi europei. A cominciare da quello della Germania, per cui l’euro deve essere un sistema di regole e mai una responsabilità collettiva. In quanto a egoismo Berlino non è stata seconda a nessuno”. Per Emmot “il Regno Unito non crede che questo trattato avrà mai un’attuazione effettiva. Ci vorranno mesi di negoziazione e alcuni Paesi dovranno ricorrere a un referendum per farlo passare”. “Suppongo – aggiunge esprimendo la sua opinione – che trovare una mediazione tra ventisei Stati sarà quasi impossibilie, forse ci riuscirà il gruppo dei diciassette”. In ogni caso, osserva, la scelta di Cameron è stata “stupida” perché “ha fatto un grosso danno di immagine alla Gran Bretagna, scommettendo sul fatto che in un periodo relativamente breve il suo comportamento sarà dimenticato a livello internazionale”.