Va a ruba nei mercatini dell’antiquariato. Per trovarla si setacciano le soffitte e le cantine dei nonni e con lei i rigattieri fanno affari d’oro. E’ la Lega Nord, l’ultima frontiera degli oggetti in disuso che fanno arredamento e ricordano i tempi andati, l’ultima trovata del brocantage. “Io ho messo Calderoli sul caminetto – dice un arredatore di Milano – e, a parte il fatto che ogni tanto dice una puttanata, sta tanto bene con la tappezzeria. Oltretutto la testa è in legno massello, se cade non si rompe”. Data la moda, ovviamente i prezzi sono schizzati alle stelle. Borghezio che teorizza l’unione della Padania con la Baviera e la Svizzera vale ormai tra i 35 e i 40 euro e viene consegnato in tranci surgelati. La Lega è passata in due settimane da forza politica che esprimeva ben tre ministri a fenomeno etnico folcloristico, l’ideale per chi si è stufato dei pittoreschi comodini cinesi in bambù. Il Natale imminente, poi, ha fatto il resto e si è verificato un boom di richieste: per avere Renzo Bossi nel presepe vivente si è scatenata una gara tra vari comuni del Nord. Nei comuni del Sud, invece, i leghisti continuano ad apprezzarli di più appesi all’albero. Ormai è una febbre. Da Sotheby’s è stato battuto un Roberto Maroni per la bellezza di 3.500 euro, 500 per il bell’esemplare ben conservato e 3.000 per gli occhialini da pirla. Se l’è aggiudicato un collezionista di Como, che lo metterà in giardino per spaventare i passeri. Molto richiesto anche Roberto Castelli. Una volta ceramicato con le braccia tese è stato trasformato in un pittoresco appendiabiti, vanto di un noto ristorante pugliese di Verona. Della Lega Nord si occupano ormai solo archeologi della politica e collezionisti d’arte contemporanea: Rosi Mauro sembra un’opera di Cattelan, e tra l’altro nemmeno delle più brutte. Il pezzo forte rimane.
Alessandro Robecchi