I due funzionari della holding Stt erano stati arrestati il 21 novembre per concussione: secondo l'accusa avrebbero chiesto mazzette a quattro imprenditori
La decisione è arrivata dal Tribunale del riesame, che ha disposto i domiciliari per Ivano Savi e la libertà con obbligo di firma per Stefania Benecchi. I due, funzionari della holding delle partecipate comunali Stt, erano stati arrestati per concussione lo scorso 21 novembre.
Lei è stata già vista passeggiare in centro, lui è ai domicialiari. Dopo tre settimane di cercere, Ivano Savi e Stefania Benecchi – “Bonnie e Clyde alla parmigiana”, come sono stati soprannominati – lasciano la cella. Così ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha disposto la scarcerazione per lei e gli arresti domiciliari per lui. I due, fidanzati e dirigenti della holding delle partecipate comunali Stt, erano stati arrestati lo scorso 21 novembre con l’accusa di concussione.
Secondo gli inquirenti di Spot Money, come è stata battezzata l’inchiesta, Savi e Benecchi avrebbero chiesto mazzette a quattro imprenditori – due di Parma e due di Milano – in cambio di concessioni sui grandi appalti in ballo in città. Tra questi anche il megaprogetto di welfare per anziani Wcc: il Welfare community center, una cittadella per la terza età da costruire in periferia ma poi naufragata a causa deli debiti accumulati dall’Amministrazione Vignali. Sempre secondo l’accusa, i due avrebbero acquistato anche due appartamenti in località sciistiche in val di Fassa con soldi “sporchi”, proventi della concussione.
Nel corso degli interrogatori svolti negli ultimi giorni, Savi e Benecchia vrebbero fatto anche altri nomi: altre persone sapevano o addirittura erano complici nel giro di presunte tangenti. “Bonnie e Clyde” erano fino ad oggi detenuti a Reggio (lui) e a Piacenza (lei). Il Riesame ha in parte smontato l’accusa, almeno nella richiesta di detenzione stabilendo che non sussistono motivi perché i due rimangano dietro le sbarre. Stefania Benecchi è libera ma sottoposta a obbligo di firma.