Lo seguono da sempre, ora anche nell’inchiesta che lo vede indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito al partito: Franco Maggi (direttore editoriale di YouDem e storico portavoce di Filippo Penati) e Claudia Cugola (segretaria, assistente e infine compagna dell’ex presidente della Provincia di Milano) sono stati iscritti nel registro degli indagati per ricettazione di centomila euro in contanti ricevuti dall’architetto Renato Sarno. Il nuovo filone di indagine dei pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, ipotizza la “corruzione di incaricati di pubblico servizio” negli anni 2008 e 2009 per quanto riguarda la gestione degli appalti di due controllate della Milano-Serravalle: Pedemontana e Tem (tangenziali esterne di Milano). Nel registro degli indagati sono finiti anche l’immobiliarista Matteo Giuseppe Cabassi, l’ex amministratore delegato della Milano-Serravalle e presidente di Tem, Massimo di Marco, il direttore tecnico della società Gianlorenzo De Vicenzi. Per loro l’accusa è corruzione di incaricato di pubblico servizio.
Secondo gli inquirenti 1,4 milioni di euro sarebbero stati destinati a finanziare la campagna elettorale di Filippo Penati. Al centro dell’indagine, a quanto si apprende, la “stecca” di centomila euro sull’acquisto di un terreno del gruppo Cabassi dove costruire la sede nuova della società ad Assago Milanofiori. Soldi che sarebbero stati “guidati” dall’allora portavoce di Penati, Franco Maggi, e dalla segretaria, Claudia Cugola. La transizione sarebbe emersa da alcuni documenti trovati nel computer di Renato Sarno, già indagato insieme a Penati e Giordano Vimercati dallo scorso giugno. Per trovare ulteriori riscontri stamani sono scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza in uffici e abitazioni degli indagati, a partire proprio da quelli delle due persone considerate più vicine a Penati: Maggi e Cugola.
Il prospetto “riservato” trovato nel pc di Sarno, datato 6 luglio 2009, è stato sequestrato all’architetto prima dell’estate, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto sistema Sesto ed è alla base dell’ipotesi al vaglio della procura. Sul tabulato, sono riportate una serie di cifre con affianco nomi o diciture: Claudia 46 mila e Franco 54 mila, poi, 458.697 attribuiti Sina, la società del gruppo Gavio che, stando alle indagini, avrebbe conferito a Sarno consulenze per 3,2 milioni di euro, parte dei quali, questo il sospetto, sovrafatturate.
In più, nella tabella, compare anche la voce “costituzione associazione” per qualche migliaia di euro e alla fine è segnato un totale di un milione e 398 mila euro, con affianco la dicitura “tramite Renato”. Totale che per gli inquirenti potrebbe essere stato “girato” all’ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia di Milano per la sua campagna elettorale, in parte lecitamente e in parte illecitamente, come i circa 100 mila euro destinati ai suoi due collaboratori. Infatti, nel decreto di perquisizione che riguarda Maggi, si legge tra l’altro che tale denaro è “provento di corruzione” di incaricato di pubblico servizio, ovvero di finanziamenti illeciti al presidente pro tempore della provincia di Milano Filippo Penati. Inoltre, a sostegno dell’ipotesi della procura, c’è anche il fatto che Sarno negli ultimi anni avrebbe sostituito l’imprenditore Piero Di Caterina, come questi peraltro aveva messo a verbale, nel ruolo di “collettore” di denaro per l’attività politica dell’ex sindaco di Sesto San Giovanni e di ex numero uno di Palazzo Isimbardi.