Anche se oscurato dal fratello maggiore Parma Calcio, il rugby a Parma ha sempre trovato terreno fertile, soprattutto in provincia. Ma nella città dei crack finanziari, dei debiti che inginocchiano enti e banche locali, anche lo sport se la passa male: da due squadre (Overmach rugby Parma e Skg Gran) si è passati a una (i Crociati), inizialmente unione di due forze (Rugby Parma e Noceto) ora è lo scheletro di ciò che c’era in passato, visto che giocatori e soldi se ne sono andati.
A ben guardare l’inizio della fine è stato causato dalla stessa Fir, Federazione Italiana Rugby, presieduta dal parmigiano Giancarlo Dondi, che ha decretato la fine della Top Ten. Il vecchio campionato italiano, che riusciva a portare i tifosi allo stadio, facendo identificare le città con la propria squadra, è infatti stato sminuito dall’arrivo della Celtic League, campionato che raggruppa le maggiori squadre europee.
Al quale partecipano il Treviso, società identica a quella più volte campione d’Italia, e gli Aironi, franchigia composta da Viadana e varie società parmigiane. E, nonostante gli scarsi risultati in campo, una macchina mangia soldi. Tra i rugbisti sono infatti essenziali nomi internazionali per mantenere alto il livello competitivo. Soldi che arrivano anche da Parma, da parte delle poche aziende che preferiscono sponsorizzare il rugby al mondo del calcio. Altra presenza ingombrante, sempre a causa della Fir, è quella della nazionale di rugby, che si porta via un’altra bella fetta di sponsorizzazioni, con Cariparma.
A tutto questo si aggiunge la rottura tra i Crociati e il GranParma: le due squadre parmigiane inizialmente avrebbero dovuto fondersi (già frutto della fusione rispettivamente con le società di Colorno e Noceto), a malincuore dei tifosi, per aumentare il capitale d’investimento. Ma l’aria tra società ha fatto si che il Gran, e quindi il rugby made in Colorno, vendesse i diritti al Reggio Emilia, lasciando posto in campionato a una squadra spostata territorialmente, ma che sulla carta vede gli stessi nomi dell’anno scorso, così come le sponsorizzazioni.
Rimane quindi fuori Banca Monte Parma, azienda appena acquistata dal gruppo Intesa San Paolo, che a breve lascerà a casa centinaia di dipendenti, come unico sponsor sicuro per i Crociati rugby. Presieduti dal notissimo politico Pdl, Luigi Villani, sperando in nuovi sponsor che non arrivano. E nelle serie minori una nuova Rugby Parma (serie C), Amatori, Colorno e Noceto in B. Una situazione piuttosto frastagliata e non coordinata, che per forza ruba risorse al posto di attirare nuove attenzioni.
A tutto questo si aggiunga che alcuni giocatori non hanno ricevuto gli stipendi dovuti, essendo in attesa, a quanto pare, di alcuni compensi ancora dall’anno scorso: prima del match contro lo Stade Français, sabato scorso, in tribuna è circolato un volantino in cui si affermava che alcuni giocatori non vengono pagati da mesi, che non verranno pagati in futuro, che la società ha contratto decine di migliaia di euro di debito con giocatori e fornitori, che la società di rifiuta di dare risposte a giocatori cui è ormai chiaro che finiranno l’anno giocando gratis.
La società si rifiuta di replicare alle accuse, smentendole e non dando peso. Ma che non tiri una gran bella aria, lo si vede bene lo stesso: una terra con 5 squadre, più una ceduta a Reggio Emilia e gli occhi della federazione puntati solo sulla sesta, gli Aironi, che comunque non riscuote l’interesse del pubblico parmigiano, non può certo puntare in alto.
Emilia Romagna - Cronaca
Rugby travolto dai debiti. Giocatori non pagati da mesi
Ma dalle alte sfere della società dei Crociati, gli unici rimasti nella massima serie, non arriva nessuna spiegazione. La disintegrazione e relativa frammentazione del rugby parmense, oggi con sei squadre tra lega e serie minori, è stata creata dalla Federazione Italiana Rugby, presieduta dal parmigiano Dondi, con la cancellazione della Top Ten
Anche se oscurato dal fratello maggiore Parma Calcio, il rugby a Parma ha sempre trovato terreno fertile, soprattutto in provincia. Ma nella città dei crack finanziari, dei debiti che inginocchiano enti e banche locali, anche lo sport se la passa male: da due squadre (Overmach rugby Parma e Skg Gran) si è passati a una (i Crociati), inizialmente unione di due forze (Rugby Parma e Noceto) ora è lo scheletro di ciò che c’era in passato, visto che giocatori e soldi se ne sono andati.
A ben guardare l’inizio della fine è stato causato dalla stessa Fir, Federazione Italiana Rugby, presieduta dal parmigiano Giancarlo Dondi, che ha decretato la fine della Top Ten. Il vecchio campionato italiano, che riusciva a portare i tifosi allo stadio, facendo identificare le città con la propria squadra, è infatti stato sminuito dall’arrivo della Celtic League, campionato che raggruppa le maggiori squadre europee.
Al quale partecipano il Treviso, società identica a quella più volte campione d’Italia, e gli Aironi, franchigia composta da Viadana e varie società parmigiane. E, nonostante gli scarsi risultati in campo, una macchina mangia soldi. Tra i rugbisti sono infatti essenziali nomi internazionali per mantenere alto il livello competitivo. Soldi che arrivano anche da Parma, da parte delle poche aziende che preferiscono sponsorizzare il rugby al mondo del calcio. Altra presenza ingombrante, sempre a causa della Fir, è quella della nazionale di rugby, che si porta via un’altra bella fetta di sponsorizzazioni, con Cariparma.
A tutto questo si aggiunge la rottura tra i Crociati e il GranParma: le due squadre parmigiane inizialmente avrebbero dovuto fondersi (già frutto della fusione rispettivamente con le società di Colorno e Noceto), a malincuore dei tifosi, per aumentare il capitale d’investimento. Ma l’aria tra società ha fatto si che il Gran, e quindi il rugby made in Colorno, vendesse i diritti al Reggio Emilia, lasciando posto in campionato a una squadra spostata territorialmente, ma che sulla carta vede gli stessi nomi dell’anno scorso, così come le sponsorizzazioni.
Rimane quindi fuori Banca Monte Parma, azienda appena acquistata dal gruppo Intesa San Paolo, che a breve lascerà a casa centinaia di dipendenti, come unico sponsor sicuro per i Crociati rugby. Presieduti dal notissimo politico Pdl, Luigi Villani, sperando in nuovi sponsor che non arrivano. E nelle serie minori una nuova Rugby Parma (serie C), Amatori, Colorno e Noceto in B. Una situazione piuttosto frastagliata e non coordinata, che per forza ruba risorse al posto di attirare nuove attenzioni.
A tutto questo si aggiunga che alcuni giocatori non hanno ricevuto gli stipendi dovuti, essendo in attesa, a quanto pare, di alcuni compensi ancora dall’anno scorso: prima del match contro lo Stade Français, sabato scorso, in tribuna è circolato un volantino in cui si affermava che alcuni giocatori non vengono pagati da mesi, che non verranno pagati in futuro, che la società ha contratto decine di migliaia di euro di debito con giocatori e fornitori, che la società di rifiuta di dare risposte a giocatori cui è ormai chiaro che finiranno l’anno giocando gratis.
La società si rifiuta di replicare alle accuse, smentendole e non dando peso. Ma che non tiri una gran bella aria, lo si vede bene lo stesso: una terra con 5 squadre, più una ceduta a Reggio Emilia e gli occhi della federazione puntati solo sulla sesta, gli Aironi, che comunque non riscuote l’interesse del pubblico parmigiano, non può certo puntare in alto.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.